Diamanti: «Sogno gli Europei
E diversi anni con l’Atalanta»

«Ci sono tre partite da fare al meglio per chiudere una stagione che è stata comunque importante perché abbiamo centrato l’obiettivo salvezza».

Alessandro Diamanti, in un’intervista rilasciata a Sky Sport 24, parla dell’avventura all’Atalanta, ma anche di una stagione che definisce «strana». Prima parte in Premier League, poi il ritorno in Italia e la maglia nerazzurra. «Al Watford mi trovavo bene, ma avevo un allenatore ottuso (Quique Sanchez Flores, ndr) che faceva giocare i soliti 11 giocatori e faceva sempre gli stessi tre cambi».

«A gennaio ho deciso di cambiare perché ho voglia di giocare, non sono ancora pronto per stare in panchina, sto bene fisicamente e avevo il grande obiettivo dell’Europeo - ha spiegato Diamanti -. Non volevo precludermi la possibilità di esserci, voglio chiudere al massimo questa stagione, fare bene e convincere mister Conte a portarmi tra i 30. Quando ho fatto l’Europeo nel 2012 fui chiamato come 30esimo poi con la voglia e il lavoro sono riuscito a entrare nel gruppo e a vivere quel sogno, spero di ripetermi».

Diamanti sa che può giocarsi le sue carte, che oltre alle sue doti tecniche può dare «professionalità, rabbia e voglia di non mollare un centimetro. In queste competizioni ci vogliono grandi giocatori, ma soprattutto grandi uomini perché quando stai lì un mese e ci sono partite importanti e ravvicinate non puoi mollare un centimetro, questo sicuramente io posso darlo».

Si chiude con il futuro. «Non dipende solo da me - conclude Diamanti -, qui sto molto bene, ma si devono incastrare 2-3 cose, la mia volontà, però, è quella di rimanere ancora diversi anni a Bergamo».

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