Domenica 6 la maratona di New York: dopo tre anni ritornano i bergamaschi

L’evento. Impossibile stabilire quanti siano, perché da un decennio, sulla Nyc, si è alzato il muro della privacy. Certo è che mai come stavolta, i runner di casa nostra prossimi a partecipare alla maratona di New York, sono scalpitanti.

Non capita dal 2019, prima cioè che la pandemia da Covid 19 cambiasse il mondo sotto tutti i punti di vista. Della comitiva orobica, si sa che la fascia di capitano, sarà idealmente indossata da Claudio Ongaro, manager musicale per cui la «Grande Mela» rappresenta un classico tipo «Nel blu dipinto di blu» di Domenico Modugno: per lui sarà la quindicesima presenza di sempre.

Non ci sarà nessun big orobico

Altrettanto sicuramente, sul Ponte di Verrazzano (start domenica 6 novembre alle 14,35 per le top runner al femminile con diretta tv su Raisport) non ci saranno big di primissima fascia targati Bg: il miglior risultato al maschile di sempre rimarrà il 13° posto di Migidio Bourifa (correva l’anno 2009), mentre al femminile resisterà la sesta piazza che rivelò al mondo Sara Dossena (da qualche mese, una ex) nell’edizione 2017.

La storia di Migliavacca

Ma New York, oltre che posizione e cronometro, è molto altro, come dimostra l’attesa di chi nei giorni scorsi ha fatto armi e bagagli per partire in direzione degli Stati Uniti. Tra loro Alberto Migliavacca, 42enne di Torre de’ Roveri, che il prossimo week end lo attende da più di mille giorni: «Per iscriversi a questa gara ci sono tre modi, partecipare alla lotteria, acquistare un pacchetto con qualche agenzia, oppure fare richiesta diretta all’organizzazione dopo aver dato prova di efficienza cronometrica - spiega il portacolori del Team Elle Erre (personal best sui 42 km sotto le tre ore) -. Io ho optato per l’ultima e non vedo l’ora di mettermi il pettorale».

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