Donadoni: avanti giorno per giorno
«E non è una questione di soldi»

Il Parma domenica torna in campo contro l’Atalanta dopo aver saltato gli impegni con Udinese e Genoa per la grave situazione societaria

«Andiamo avanti giorno dopo giorno, questa è una situazione dove non si ha la capacità di pensare più in là, però abbiamo sempre cercato di allenarci e di fare il nostro dovere», spiega Roberto Donadoni nel corso della conferenza stampa della vigilia. Non sarà facile per Lucarelli e compagni ed è facile capire il perché. «Da allenatore, e l’ho fatto presente anche a Tavecchio, devo dire che è questa è una squadra che negli ultimi due mesi ha avuto una caduta importante dovuta a tutte queste problematiche che abbiamo avuto. Lo dicono i dati. Mettere in campo una squadra non vuol dire schierare 23 robot, i giocatori sono persone che hanno sentimenti ed emozioni. Quello che è accaduto in questi mesi ci ha messo in difficoltà, non è facile per i giocatori andare in campo e dare il meglio, perché c’è una componente psicologica che crea difficoltà».

«Vogliamo arrivare alla fine del campionato con la dignità che questa squadra ha dimostrato fino ad oggi. Non è una questione di soldi, non è quello che ci fa decidere di giocare o no. Noi ci alleniamo durante la settimana perché vogliamo scendere in campo la domenica, non raccogliere margherite. Domenica giocheremo ancora gratis. Così come la settimana dopo, finché non sarà dichiarata fallita questa società. A meno che il presidente attuale che è Manenti non decida di fare qualcosa. Ma è una scelta che abbiamo fatto perché dopo l’incontro con Tavecchio di ieri crediamo ci siano i margini perché le cose possano andare verso la giusta direzione».

Ma bisogna usare la situazione «che è capitata al Parma per far sì che casi come il nostro non ripetano. Il Parma non sta beneficiando di niente: è in una situazione drammatica dalla quale sta cercando di venir fuori con i mezzi che sono possibili. Poi, però, bisogna far sì che il sistema non porti più a situazioni come questa. Non è che si possano risolvere dall’oggi al domani ma bisogna tener conto del fatto che i tre quarti delle squadre sono indebitate per milioni. Ci vorrà tempo, ma il discorso va affrontato: bisogna mettere dei paletti ed essere rispettosi delle regole che non possono venire puntualmente aggirate o aggiustate perché queste sono le cose che portano poi a situazioni come questa».

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