Doni applaude l’Atalanta dei giovani
«Hanno realizzato il mio sogno»

«Il mio sogno nel cassetto era quello di poter andare in Europa vestendo la mia amata maglia. Grazie e complimenti a chi è riuscito a farmici andare da tifoso».

Il messaggio postato su Instagram non porta una firma qualsiasi, ma quella di uno che sta in cima alla classifica di tutti i tempi per le reti realizzate in A (69) con l’Atalanta. Cristiano Doni, che ha recentemente finito di scontare la squalifica per il Calcioscommesse (resta indagato nell’inchiesta penale), ci teneva a esternare la propria felicità e la propria gratitudine. Da tifoso e, purtroppo per lui, non da calciatore.

Eppure lei una qualificazione all’Europa League l’aveva conquistata. «Sì, con la Sampdoria nel 2005, anche se poi la Coppa non l’ho disputata perché la stagione successiva sono passato al Maiorca. Ma conquistarla con l’Atalanta avrebbe avuto tutto un altro sapore».

Ci è mai andato vicino con la maglia nerazzurra? «Nella stagione 2000-2001 con Vavassori in panchina. Arrivammo settimi, ma fino a novembre eravamo nelle primissime posizioni e un pensierino l’avevamo fatto. Ci abbiamo provato, ma poi alla decima di ritorno, col Perugia (22 aprile 2001, ndr), il gol del 2-2 di Ahn nel recupero ci ha praticamente estromessi dalla lotta. Peccato, era un sogno che avevo sempre cullato, anche se non lo dicevo pubblicamente. Quando sei a Bergamo da anni e conosci la storia e la tradizione nerazzurra, quando senti parlare di Atalanta-Malines con orgoglio, finisci per respirare questo passato. E, insomma, sarebbe stato bello far rivivere da giocatore certe emozioni alla gente».

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