Denis, pugno a Tonelli negli spogliatoi
Marino: «È stato minacciato di morte»

Nel dopopartita di Atalanta-Empoli è emerso un episodio che - se fosse confermato come è stato raccontato - sarebbe da considerare molto grave. Maccarone si è presentato in sala stampa per denunciare che Denis ha dato un pugno a Tonelli negli spogliatoi.

«Nel post gara - sono parole del 35enne attaccante dell’Empoli - c’è stato purtroppo un brutto episodio. Tanto volte si parla di violenza fuori campo, poi sono i giocatori a dare il brutto esempio. Denis, da dietro, ha tirato un pugno violento verso Tonelli, ferendo il mio compagno all’occhio e al naso».

«In più c’è stata un’altra cosa brutta. Le luci erano spente nel sottopasso, in modo studiato: come a voler dare una possibile via di fuga a Denis. I due giocatori avevano litigato in campo ma questo non giustifica il comportamento dell’argentino, che è stato un vigliacco: ha mandato avanti un suo compagno, Cigarini, e poi ha colpito Tonelli da dietro. Ci tenevo da capitano a dire tutto e a spiegare bene quanto accaduto», ha concluso Maccarone.

Il commento di Maurizio Sarri, allenatore dell’Empoli: «Rissa nel finale? Non c’è stata alcuna rissa. Mi hanno raccontato invece un episodio veramente grave. Un giocatore dell’Atalanta ha aperto la porta dei nostri spogliatoi e ha colpito un mio calciatore sul viso (secondo una prima ricostruzione sarebbe stato Cigarini a bussare alla porta dello spogliatoio toscano e a chiamare fuori Tonelli, colpito da Denis che era in agguato, ndr) . Roba da Daspo, non da squalifica. Ha visto tutto la procura federale e la Digos. Io nomi non ne faccio. Sono cose brutte che dispiace commentare. Preferisco invece parlare della partita. Non ci sono motivazioni per giustificare episodi del genere».

«Tensione a fine gara? C’è stato un po’ di nervosismo e abbiamo registrato qualche scarica di adrenalina in più. Qualcuno era un po’ caldo: situazioni particolarmente accese possono capitare: io non ho visto niente di problematico». Sono le dichiarazioni dell’allenatore nerazzurro Edy Reja, che però non sapeva ancora cosa fosse successo: «Dopo il gol in extremis, al momento del rientro negli spogliatoi c’è stato un battibecco. C’era anche un dirigente loro che urlava, non ho capito perché. Ma non è stato niente di eclatante o di difficile da gestire. Qualche spintarella nel tunnel, ma niente di particolarmente offensivo».

«La rissa a fine gara? Premetto - sono parole del direttore generale Pierpaolo Marino - che non ero presente e che non ho assistito all’episodio in questione. Mi sono attardato in tribuna. Ora comunque mi sono documentato bene e racconto i fatti. Denis non è un pazzo, uno che decide di fare irruzione negli spogliatoi altrui e che agisce con violenza. Ci sono state chiare e pesanti provocazioni e minacce. Denis è sempre stato protagonista in campo e fuori, con comportamenti esemplari. Oggi però è stato minacciato di morte, da Tonelli, sia lui che la sua famiglia. Lui, su quest’aspetto, è vulnerabile, anche perché ha avuto diversi problemi».

«Tonelli, ripeto, ha minacciato di morte l’argentino e i suoi familiari. Lui su questi aspetti è molto sensibile e, pur essendo cristiano e solito fare beneficenza, ha evidentemente “sbroccato”. Siamo felici comunque perché, parlando con i dirigenti dell’Empoli, abbiamo saputo che Tonelli non ha subito alcuna frattura ma solo delle escoriazioni. Per il resto anche i dirigenti dell’Empoli hanno stigmatizzato il comportamento di Tonelli», ha aggiunto il direttore generale dell’Atalanta.

«Ripeto, Denis non è stato mai un violento. Cigarini non è andato nello spogliatoio dell’Empoli in modo proditorio ma solo per accompagnare Denis ed eventualmente per dividere. Chiediamo scusa per il comportamento di Denis, ma sottolineo che l’argentino ha ricevuto minacce pesanti», ha spiegato Marino.

«Le luci spente nel sottopasso? Solo un problema tecnico. È stato spento l'interruttore, perché qualcuno si è appoggiato sopra l'interruttore. Il nostro impianto purtroppo è vetusto: è stato solo un fatto fortuito. Ripeto: è stato un brutto episodio. Denis è un grande uomo. Dispiace che possano succedere certe cose, che fanno perdere la testa anche a persone come Denis. Noi ci scusiamo per la nostra parte per il comportamento di Denis; anche Tonelli e l'Empoli devono fare altrettanto per le gravi minacce pervenute al nostro giocatore», ha concluso Marino.

A Marino ha però risposto Marcello Carli, direttore sportivo dell’Empoli. «Io ho un’immagine di Denis positiva, ovvero di una persona bella, tosta, vera. Oggi però a fine gara, dopo circa un quarto d’ora, in maniera furba, è venuto nei nostri spogliatoi e ha colpito Tonelli. Sono convinto che l’argentino sia un ragazzo vero. In questo frangente invece ha perso lucidità per un paio di minuti ed è stato protagonista di episodio molto grave».

«Il suo è stato un autogol. Questa è violenza. Non è ammissibile dopo un quarto d’ora dal triplice fischio assistere a un episodio del genere. Ed è fuori luogo tentare di giustificarlo e parlare parlare di minacce. Cosa pensava Denis: veramente Tonelli a fine match andava a casa sua ad uccidergli la famiglia? Non credo che Denis sia cattivo, ripeto: ha fatto una bischerata», ha aggiunto il dirigente del club toscano.

«Il tutto però, ribadisco, non va giustificato. Ha sbagliato e dovrà pagare. Per favore però non cerchiamo alibi. Sono veramente incavolato. Non solo per quanto accaduto ma soprattutto per il tentativo di giustificare il cazzotto a freddo di Denis. Denuncia da parte nostra? É stata un pagina brutta. Ma non parliamo di questo. La punizione più dura la infliggerà sicuramente la procura, che ha visto tutto», ha concluso Carli.

In serata è comparsa una precisazione sul sito dell’Empoli: «Durante il viaggio di ritorno da Bergamo ad Empoli il calciatore Massimo Maccarone ha ricevuto la telefonata di Luca Cigarini dopo i fatti accaduti all’interno dello spogliatoio dello stadio Atleti Azzurri d´Italia e al termine del colloquio Maccarone ha dichiarato: “Mi ha chiamato Cigarini, dopo le mie dichiarazioni in sala stampa, e mi ha giurato sui propri figli che lui non ha nessun coinvolgimento in quello che è successo e che non era assolutamente d´accordo con German Denis per aggredire Tonelli. Visto che ho due figli anche io, non ho motivo di non credergli. Detto questo rimane la gravità di quello che ha fatto Denis”».

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