Foppa, sarà impossibile
ma provaci in Coppa Italia

Vincere non basta, bisogna stravincere. Alla Foppapedretti, cacciatasi nei guai a causa della umiliante sconfitta di Novara nel match d’andata degli ottavi di finale di Coppa Italia, una «semplice» vittoria per 3-0 non sarà sufficiente per passare il turno e accedere ai quarti.

Vincere non basta, bisogna stravincere. Alla Foppapedretti, cacciatasi nei guai a causa della umiliante sconfitta di Novara nel match d’andata degli ottavi di finale di Coppa Italia, una «semplice» vittoria per 3-0 non sarà sufficiente per passare il turno e accedere ai quarti.

Nel ritorno di questo pomeriggio al Palazzaccio (inizio alle 18, arbitri due signori del fischietto: il chioggiotto Padoan e il trevigiano Zanussi) l’eventuale 3-0 rimetterebbe soltanto le cose in parità e sarebbe necessario conquistare il successivo set di spareggio per avere la certezza della qualificazione. Insomma, bisogna vincere 4-0. Qualsiasi altro risultato promuoverebbe ai quarti di finale la formazione allenata da Walter Pedullà (subentrato dieci giorni fa all’esonerato Colombo), anche se non escluderebbe dai giochi nemmeno la Foppa.

Il regolamento offre infatti una ulteriore opportunità di ripescaggio: alle cinque squadre che accederanno direttamente ai quarti e alla Rebecchi Piacenza, ammessa di diritto quale detentrice della Coppa Italia, si aggiungeranno altre due squadre sulla base della classifica di fine andata della regular season del campionato. Tradotto in soldoni, basterà lasciarsene alle spalle tre per andare avanti nella competizione.

Va da sé, tuttavia, che sarebbe molto meglio riuscire a chiudere i conti già questo pomeriggio. Ma non sarà facile, e nemmeno difficile: sarà improbo. A nessuno sfuggono infatti le problematiche – tecniche e psicologiche – legare a un’impresa del genere, un vero e proprio sesto grado superiore, contro un’avversaria cui, al contrario, basterà portare a casa un set per rendere superfluo il resto del pomeriggio. Per riuscire, la Foppa dovrà attrezzarsi mentalmente, segmentando l’impegno. Se va in campo col chiodo fisso del 4-0 rischia di essere fregata in partenza: al contrario, dovrà interpretare ogni set come se fosse una partita a sé, ripartendo ogni volta daccapo. È un piccolo trucco mentale, che non cambia la sostanza ma fa apparire più praticabile la strada per realizzarla.

Stefano Lavarini, giovane tecnico rossoblù che per la seconda volta in otto giorni affronterà il suo maestro Luciano Pedullà, ha a disposizione l’intera rosa e schiererà, prevedibilmente, la formazione che in questo momento offre le maggiori garanzie: Weiss in regia, Diouf opposta, Blagojevic e Sylla in posto quattro, Folie e Stufi centrali, Merlo libera. Il Novara dovrebbe opporre Mi Na Kim (o la tedesca Mollers) palleggiatrice, la ceca Vanzurova opposta, Rosso e Lombardo schiacciatrici-ricevitrici, la croata Milos e la polacca Tokarska (o Casillo) centrali, Paris libera.

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