Gasp: «Vittoria a Verona non scontata»
Hateboer e de Roon chiamati in nazionale

Terza partita in una settimana e possibilità di rientrare in zona Europa League per l’Atalanta, attesa alle 15 dal match contro il Verona al Bentegodi.

La giornata pare favorevole ai ragazzi di Gasperini, il quale però mette subito in allerta l’ambiente, chiedendo di non considerare già vinto il match con gli scaligeri. «Sembra che diamo per scontato Verona ma non lo è: hanno battuto Chievo, Torino e Fiorentina, hanno rivisto la possibilità di salvarsi dopo tanto tempo. Quello che succede sugli altri campi non ci rigurda, la corsa Europa è ancora aperta e lunga. Non è da Atalanta pensare che Verona sia scontata: dobbiamo stare attenti, la ricordo all’andata, abbiamo corso rischi prima di passare».

Terza trasferta di fila contro una squadra in rilancio in classifica dopo la vittoria nel derby con il Chievo Verona (1-0): Caldara non sta bene, così come Bastoni e Rizzo, mentre Mancini è squalificato. «Troviamo una squadra in un buon momento, andiamo con le giuste precauzioni ed umiltà. Abbiamo fatto due gare dispendiose, è la terza in una settimana, ci sarà ancora brutto tempo: è giusto considerare queste cose, ma noi dobbiamo spostare l’attenzione su questa partita, consapevoli di doverla interpretare bene. Se facciamo risultato domani sarà un’ottima pausa: siamo contenti per de Roon e Hateboer convocati con l’Olanda. Sarà l’ultimo stop poi si ripartirà con la fase decisiva del campionato».

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In conclusione di conferenza stampa la presa di posizione definitiva sulle continue critiche, condite con insulti, da parte di supporter napoletani sui social nel posto Juventus, l’ennesima occasione di tacere di chi forse vive il calcio come unica passione di vita. «Non possiamo entrare in quel meccanismo, dovrei rispondere a chi non so chi sia, non ha faccia e nome? Non possiamo andare dietro agli insulti: abbiamo fatto la nostra partita per centrare il massimo del risultato, abbiamo fatto un’ottima gara, la Juventus è fortissima. Se c’è educazione e rispetto è un conto, ma quando c’è l’insulto è ora di smetterla, alimentiamo una cultura sbagliata».

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