Gasperini: Zapata è stratosferico
Atalanta, col Sassuolo altri cambi

Parola d’ordine dell’Atalanta alla vigilia della sesta giornata, lungo il tour de force che proporrà lo Shakhtar martedì 1 ottobre: «Resettare l’Olimpico».

Parola d’ordine dell’Atalanta alla vigilia della sesta giornata, lungo il tour de force che proporrà lo Shakhtar martedì 1 ottobre: «Resettare l’Olimpico. Con partite così ravvicinate vanno ogni volta messe in campo le ambizioni giuste – la premessa di Gian Piero Gasperini –. La Roma veniva da tre vittorie e aveva messo in difficoltà chiunque. Ora però bisogna calarci velocemente nella sfida del sabato 28 settembre. Il Sassuolo ha aggiunto qualcosa in attacco e puntellato i reparti».

Il tecnico ha una certezza: «La compattezza di squadra non risente dei cambi di formazione. Il nostro valore aggiunto quest’anno». Insieme alla ricchezza in avanti: «Zapata è in condizione stratosferica. Ha forza e qualità, anche nell’aiutare la squadra – spiega il Gasp –. Muriel è “desaparecido” (tonsillite, già fuori mercoledì, ndr), ma lui e Malinosvkyi sono le alternative che prima non avevamo. Tutti intercambiabili, le punte: con la Fiorentina Luis ha giocato con Zapata, poi sono stati determinanti i subentrati Ilicic e Gomez. A Ferrara il contrario, con Muriel decisivo. A Roma Zapata l’ha aperta partendo dalla panchina».

Resta aperto il capitolo turnover: «Gosens era acciaccato, Toloi ha una botta alla caviglia, Kjaer è pieno di “punture di spillo” alla prima partita di club dopo mesi, Palomino ha fatto due partite tiratissime». Dietro sono pronti Djimsiti e Masiello, in corsia Arana se Castagne avesse bisogno di riposo. Ma non ci sono solo loro, suggerisce l’uomo in panchina: «Il livello si alza giocando, anche solo uno spezzone di partita. Arana ne ha già guadagnati un paio. Ibañez e Barrow sono pronti a giocare dall’inizio, col Sassuolo potrebbero trovare spazio».

La bella notizia dell’altro ieri è la porta intatta per la prima volta dall’estate: «Per me nemmeno col Genoa avevamo preso gol – scherza Gasperini, riferendosi al rigore inesistente di Djimsiti su Kouame –. Kjaer ha fatto benissimo all’esordio, ha esperienza europea invece impossibile stabilire a priori se potesse fare una prestazione di tale livello. Il merito è suo: si trattava solo di buttarlo in campo».

Ancora, sul segreto del buon rendimento iniziale: «L’unica spiegazione possibile è che il gruppo è già consolidato. Un Mancini in meno e qualche nuovo in più. Muriel e Malinovskyi inseriti subito, Arana e Kjaer giunti in dirittura d’arrivo del mercato. Un vantaggio senza dubbio. Ma la prima in Chmpions, a Zagabria, non l’abbiamo ancora digerita...».

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