«Giro, siamo alle fasi decisive.Ora conteranno le squadre»

LA TELEFONATA. Ivan Gotti, due volte in rosa al traguardo finale: «Dopo la tappa di Bergamo è cominciata un’altra corsa».

«Dopo la tappa di Bergamo, che ha lasciato un segno profondo dal punto di vista agonistico e spettacolare, si è aperto un nuovo Giro d’Italia. E adesso aspettiamo le Tre Cime di Lavaredo con un importante e, probabilmente, decisivo scossone». Sono le parole di Ivan Gotti, 54 anni, di San Pellegrino Terme, che di Giri ne ha vinto due e ha anche avuto la soddisfazione di indossare la maglia gialla per tre giorni al Tour de France. Ora da qualche anno è operatore nel settore commerciale della Ferrero, ma non perde l’occasione per seguire gli eventi del mondo in cui si è costruito un’importante carriera.

«Una bella tappa, indubbiamente, ma la classifica è rimasta sostanzialmente immutata anche se da tre giorni c’è sempre una piccola sorpresa. Martedì ha pagato qualcosa Roglic, stavolta è toccato ad Almeida, anche se 21” non sono la fine del mondo. E adesso –sorride Gotti – potrebbe incappare nella giornata no anche la maglia rosa Thomas, che del terzetto di testa sembra comunque il più brillante. Le Tre Cime di Lavaredo potrebbero decidere definitivamente la sorti di questi Giro che, nonostante le tante problematiche incontrate (brutto tempo, virus, ecc.) si è tuttavia mantenuto costantemente interessante. A questo punto assumono un ruolo importante anche le squadre, le più attrezzate per sostenere il leader e la Ineos di Thomas mi ha dato la sensazione di essere la più compatta».

Gotti ha comunque parole di ammirazione per gli italiani: «Ho esultato per la vittoria di Filippo Zana, che ha saputo rendere onore alla maglia tricolore e lo ritengo un giusto riconoscimento alla combattività, considerato che raramente è mancato nel vivo della tappa. Da ricordare anche i successi di Milan (che ha conquistato anche quattro secondi posti), di Bais e di Danese. E anche il quinto posto nella classifica generale di Caruso. L’insieme di questi risultati confermano che il ciclismo italiano si sta immettendo sul giusto binario, nell’attesa di ritrovare un leader nella gare a tappe».

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