Granfondo Gimondi, la carica dei 4.000
Festa ai 7 pigliatutto nell’edizione 2019

Domenica 5 maggio si correrà la 23esima Granfondo Gimondi, che celebrerà i corridori riusciti a vincere Giro, Tour e Vuelta.

I racconti carichi di romanticismo di Felice Gimondi, il saluto delle istituzioni, l’accogliente sala Traini del Credito Bergamasco, la creatività delle installazioni all’esterno, la regia silenziosa e imprescindibile dell’organizzatore Beppe Manenti, il concetto di sicurezza degli atleti rimarcato come stella polare assoluta: sono le tappe tradizionali della presentazione della Granfondo Internazionale Felice Gimondi-Bianchi.

Nell’essenza però c’è sempre una novità. Quest’anno (è l’edizione numero 23) la manifestazione rievoca infatti i «magnifici sette» capaci di completare il Grande Slam, cioè in grado di vincere almeno una volta in carriera Giro d’Italia, Tour de France e Vuelta, celebrandoli con una maglia ad hoc. Il «settebello» di fuoriclasse del pedale è formato da Jacques Anquetil, Felice Gimondi, Eddy Merckx, Bernard Hinault, Alberto Contador, Vincenzo Nibali e Cristopher Froome.

Dopo l’annuncio che anche per il 2019 la «Gimondi» supererà il muro dei 4.000 iscritti (provenienti anche da Giappone, Sudafrica, Australia, Messico ecc...), è stato Roberto Perico del Banco Bpm a fare gli onori di casa: «Questa Granfondo non è solo un evento sportivo, ma un vero evento di popolo che il territorio ha cercato di valorizzare nel tempo. Il serpentone di 4.000 atleti mette sempre i brividi». Presente anche il sindaco Giorgio Gori: «I ringraziamenti vanno a chi organizza con professionalità una manifestazione - ha detto Gori - che va oltre i confini dello sport e assume una valenza culturale, popolare e di promozione turistica. Tra le diverse sfaccettature si aggiunge anche la componente ecologica, altra scelta molto importante».

Nel 2019, infatti, stop alla plastica alla Gimondi, ci saranno 12.500 bottiglie in meno: troppo devastante l’impatto sull’ambiente, secondo gli organizzatori di GM Sport, da sempre particolarmente attenti alla natura e al tema dell’ecologia. L’edizione numero 23 sposa dunque la linea eco-friendly: «La mobilità sostenibile è un nostro obiettivo - ha precisato anche l’assessore allo Sport della Regione Lombardia, Martina Cambiaghi -, e la manifestazione s’incastra perfettamente in questa traccia. Lo sport diventa con la Gimondi uno strumento per promuovere l’eccellenza del nostro territorio: per far vedere al mondo di cosa siamo capaci. Perché lo sport è spettacolo».

Ovviamente il mattatore è stato poi Felice Gimondi, che, tra aneddoti e racconti vari, ha tracciato un disegno dei sette campioni: «Anquetil: tanto di cappello per le vittorie e lo stile che aveva in bicicletta . Merckx andava forte tutti i giorni. Contador è stato uno spagnolo vero per l’istinto e la capacità di inventare, senza fare calcoli, Hinault non smetteva di sorprendere. Nibali un po’ mi somiglia, per la tattica e la spregiudicatezza. E Froome: al Giro ci ha fatto vedere di essere un campione». Come sempre saranno tre i percorsi classici: corto, medio e lungo, rispettivamente di 89,4 km, 128,8 km, 162,1 km e in più il consueto premio nella cronoscalata del Selvino in memoria di Eugenio Mercorio. Si parte da via Marzabotto domenica 5 maggio, di prima mattina, con la solita carica dei quattromila.

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