Grassi, l’ennesimo gioiellino
della «cantera» di Zingonia

E bravo Alberto Grassi, classe 1995, a mettere profondamente in crisi parecchi espertoni che affollano ogni angolo del bel Paese.

Il giovane centrocampista atalantino sta, infatti, smentendo alla grande chi sostiene che l’innesto in prima squadra dei giovani vada promosso gradualmente, con il classico contagocce. Schierato titolare nella sfida casalinga col Frosinone (2ª giornata del torneo) Grassi non ha più ceduto la maglia. E dire che in quel ruolo mister Edy Reja può contare a occhi chiusi sull’esperto Migliaccio e addirittura su uno come Cigarini. Anche Di Biagio si è accorto di Grassi, convocandolo nella spumeggiante under 21 impostasi, la scorsa settimana, sulla Slovenia (3-0) con doppietta di Monachello, altro nerazzurro.

L’ennesimo prodotto della «cantera» di Zingonia («ringrazio moltissimo il signor Mino Favini per i preziosi insegnamenti ricevuti nel corso dei miei anni di crescita» ha detto di recente), Grassi è già sul taccuino degli operatori di mercato. Come dire che il futuro è suo, anche se la strada da fare è ancora molta e il ragazzo è uno con i piedi per terra. Il factotum degli allenatori bergamaschi Nado Bonaldi (da tempo opinionista fisso di «Tutto Atalanta diretta stadio», su Bergamo Tv, in onda la domenica pomeriggio) spiega di non capire «perché i miei colleghi tengano abitualmente in naftalina quei baby anche dotati di evidenti capacità. Bisognerebbe seguire i campionati esteri per toccare con mano le differenti strategie escogitate dai tecnici che risultan, nella maggior parte, dei casi vincenti». Bonaventura e Gabbiadini, i più recenti prodotti provenienti dal vivaio atalantino e poi esplosi, avranno pur insegnato qualcosa...

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