Il ricordo del pugile Luca Messi
«Davanti ad Ali avrei pianto»

Il ricordo del pugile bergamasco Luca Messi che racconta di quell’incontro mancato con il grande Ali, morto sabato 4 giugno. «Un grande - scrive in questo ricordo Messi -. Perchè per lui bisogna unire il discorso sportivo a quello umano e lui è stato unico».

«Uno shock nel cuore della notte. Mi ha svegliato un messaggio sul cellulare e ho subito capito che era successo qualcosa di grave. Era proprio così: un amico mi scriveva che era morto Muhammad Ali. È come se mi avessero detto che se ne andava uno di famiglia: non l’ho mai conosciuto di persona, ma è ovviamente stata una presenza fissa nella mia vita e nei miei sogni di pugile».

«Perché Ali era grande, semplicemente il più grande. Non a caso è stato dichiarato il miglior sportivo della storia, una scelta che mi trova totalmente d’accordo. Dal punto di vista tecnico, se ne può parlare: ci sono stati altri pugili al suo livello, da Joe Louis in poi. Ma parlando di Muhammad Ali non ci si può fermare ai confini del ring: bisogna unire il discorso sportivo a quello umano e lui è stato unico. È stato il primo grande personaggio mediatico della storia dello sport: aveva un carisma incredibile, che ha utilizzato per combattere le sue battaglie».

«Un rammarico ce l’ho: qualche tempo fa avevo chiesto a Don King di organizzare un incontro con lui, c’era la possibilità, ma ho perso tempo e non posso perdonarmelo. Credo sarebbe stata l’unica persona al mondo di fronte alla quale sarei scoppiato a piangere dall’emozione. Perché lui era Muhammad Ali, lui era la boxe».

Leggi il ricordo integrale su L’Eco di Bergamo del 5 giugno

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