Indagati per Firenze, due tifosi
La replica: «Ma non c’eravamo»

Due dei 28 destinatari del Daspo avrebbero dimostrato di essere a Bergamo la sera della semifinale di Coppa Italia.

Indagati per gli scontri di Firenze, eppure erano a Bergamo. Lo sostengono due dei 28 tifosi atalantini indagati per gli incidenti che fecero seguito alla semifinale di Coppa Italia Fiorentina-Atalanta del febbraio scorso. La settimana scorsa l’annuncio dei provvedimenti, ora questa novità. Secondo gli avvocati Riva e Adami, che difendono una ventina dei sostenitori atalantini coinvolti negli incidenti di Firenze, sarebbe emerso che due tifosi dell’Atalanta denunciati per lo sfondamento del cancello del Mandela Forum, quella sera non erano lì.

Si tratterebbe di due persone che, documenti alla mano, hanno dimostrato di essere stati a Bergamo, per lavoro: dopo aver ricevuto la notifica della denuncia, avrebbero quindi preparato insieme agli avvocati una memoria difensiva inoltrata ieri alla Questura di Firenze. Gli avvocati hanno quindi richiesto l’accesso agli atti e l’archiviazione.

«A me sembra grave», scrive il sindaco Giorgio Gori su Facebook. «Nessuna risposta sui pestaggi subiti dai tifosi vicino al casello autostradale. Dopo nove mesi, in compenso, la Digos di Firenze denuncia ventotto tifosi nerazzurri. Ora si scopre che due di quei tifosi non erano neppure a Firenze. A me sembra che in questa storia ci siano davvero troppe cose che non tornano». Con Gori si schiera anche Daniele Belotti (Lega). Ci si chiede come sia possibile che la Questura possa aver commesso un errore di questo tipo: «Ora va verificata tutta la questione. Sabato sono stato a Firenze, ho chiesto e ottenuto l’accesso agli atti, che difficilmente in questi casi viene concesso. È evidente che questi due tifosi non possano ricevere il Daspo».

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