Kessié, il tesoretto dell’Atalanta
Molti club su di lui: vale già 3 milioni

Franck Yannick Kessié, classe 1996 da Ouragahio, Costa d’Avorio. Era uno sconosciuto, oggi invece è uno dei talenti più cristallini sbocciati in Italia nella stagione appena conclusa, germogliato a Cesena ma con Bergamo nel destino.

Titolare nella Nazionale maggiore al fianco di Yaya Toure e Gervinho a meno di 18 anni, a gennaio 2015 arriva in Italia. È l’intuizione di Beppe Corti, responsabile dell’area scouting atalantina, un blitz per prelevarlo (prestito con diritto di riscatto) dallo Stella Club Abidjan e bruciare la concorrenza dei grandi club del Vecchio continente.

Segue mezza stagione nella Primavera di Valter Bonacina, l’approccio col calcio italiano, sensazioni positive che valgono la prima convocazione di Reja (con la Roma ad aprile, solo tribuna). In estate il cartellino diventa definitivamente dei bergamaschi, la società lo spedisce a Cesena, «succursale» nerazzurra in B, per levigare quel gioiellino grezzo.

Oggi il boom di Kessié, mediano che «rompe» il gioco ma segna anche (quattro reti in stagione, più due assist) ha fatto salire la sua quotazione già attorno ai tre milioni. Le voci rimbalzano ovunque: da ultimo, nei giorni scorsi il «Daily Mail» ha raccontato della presenza di scout di Southampton e Qpr a Cesena per monitorarlo nei playoff (persi) contro lo Spezia; l’Arsenal lo ha visionato un paio di volte nell’ultimo mese, pure i tedeschi dello Schalke si sarebbero mossi. In Italia, gli occhi attenti sono quelli di Juve, Inter, Roma. Chi sorride, intanto, è la società bergamasca.

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