L’Atalanta stupisce a ripetizione
E mercoledì cinquina in vista?

L’Atalanta non cessa di stupire. Al non annunciato blitz di Roma, vittima la Lazio, è seguito quello ancor meno ipotizzato di Milano con l’Inter di Mazzarri. Come accaduto nella capitale, anche alla Scala del calcio italiano i nerazzurri hanno vinto senza rubare alcunché.

L’Atalanta non cessa di stupire. Al non annunciato blitz di Roma, vittima la Lazio, è seguito quello ancor meno ipotizzato di Milano con l’Inter di Mazzarri. Come accaduto nella capitale, anche alla Scala del calcio italiano i nerazzurri hanno vinto senza rubare alcunché.

Un successo che per la tifoseria assume un sapore ancor più entusiasmante visto che è giunto al novantesimo di gioco. Diciamo la verità sino in fondo:si sarebbe festeggiato e bene pure un risultato di parità ma se come nel nostro caso la zampata vincente è arrivata al fotofinish euforia ed esultanza raddoppiano automaticamente.

Ma c’è di più. Se a costringere, in termini pratici, alla resa i favoriti interisti è stata la doppietta di Bonaventura la gioia è assai difficile trattenerla. Sì perché Bonaventura figura, da un po’, tra gli osservati speciali del commissario tecnico della nazionale Cesare Prandelli al quale i suoi osservatori sulle tribune dello stadio Meazza lo avranno dettagliatamente relazionato in vista dei mondiali in Brasile.

Meritevole di copertina, dunque, il centrocampista atalantino ma guai dimenticare la prestazione dell’intero collettivo. Già lo avevamo evidenziato subito dopo la tripletta inflitta alla Sampdoria ma è il caso di ribadire che questa Atalanta è in condizioni atletiche smaglianti. Ciò le consente, anche, di esprimersi su livelli alti sul piano tecnico e tattico.

Ogni reparto nonostante l’innesto di questa o quella pedina sa affrontare qualsiasi situazione al di là del tipo e del valore degli avversari di turno. Tornando al match di Milano non era certo un gioco da ragazzi contrastare contendenti di indiscussa qualità in casa loro e reduci da cinque risultati utili. Ma l’Atalanta di questi tempi rappresenta, a buona ragione, l’autentico spauracchio per chiunque. E subito, mercoledì, il calendario spedisce a Bergamo il pericolante Livorno. Alzi la mano, scaramanzia a parte, chi non sta già pregustando la classica cinquina di fila?

Arturo Zambaldo

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