Lazio? Stendardo pensa al Bologna
«Mai prenderlo sotto gamba» - Video

Il giorno dopo la serata perfetta, una di quelle da leggenda, nella bufera del Comunale, in rimonta contro una grande come la Lazio e il 7° posto in classifica al termine della serata.

Si torna con i piedi per terra però in casa Atalanta, un basso profilo utile per non andare oltre i confini della realtà, sognare sì, ma con i giusti limiti. Guglielmo Stendardo è stato tra i migliori del match, una prestazione difensiva praticamente perfetta: la testa del giocatore nerazzurro però è già proiettata sul prossimo incontro, in programma contro il Bologna del neo mister Roberto Donadoni, domenica 1° novembre alle 15. «Dovevamo dare un segnale positivo dopo la brutta prestazione di Torino e riprendere il nostro cammino: abbiamo dimostrato di avere valori, abbiamo dato tutto con un atteggiamento positivo, da Atalanta, che dobbiamo sempre avere in casa. Siamo stati bravi e fortunati, siamo partiti meglio della Lazio nella ripresa e abbiamo meritato. I tre punti ci permettono di essere tranquilli e sereni, ma non di abbassare la guardia. La partita di ieri è passata: la prossima ci mette di fronte il Bologna, il peggior avversario che ci potesse capitare, perché ha cambiato l’allenatore e vuole rifarsi. Giriamo pagina e invito i miei compagni a fare lo stesso: se dovessimo prendere l’avversario sotto gamba andremmo a rischiare brutte figure».

Grande prestazione corale, ma le individualità in questa stagione stanno facendo la differenza, soprattutto in attacco con il Papu Gomez in rilancio dopo un’annata opaca e Maxi Moralez, che è tornato a splendere come nei primi anni in nerazzurro. «Non solo dal punto di vista tecnico siamo cresciuti: parlavo con i giocatori della Lazio, entusiasti del pitch view allo stadio, può essere un bene che non si parli troppo di noi, ma non lo reputo giusto. Se vogliamo crescere è giusto avere diverse soluzioni, mai come quest’anno possiamo contare su giocatori importanti. Penso a chi c’era in panchina come Cigarini, Denis e Migliaccio o quelli che hanno fatto la differenza subentrando come Raimondi, D’Alessandro e Cherubin. Dobbiamo crescere con il gruppo, ma non dimentichiamo le individualità come quelle di Gomez, che ha fatto una grande partita».

Chiuso dalla coppia Paletta-Toloi, Stendardo non sembra farne un dramma, ma è pronto a ripetere prestazioni come quella con i capitolini, quando sarà chiamato in causa.

«Sono arrivati giocatori nuovi in ogni reparto e questo testimonia la voglia di crescere della società. La concorrenza ci deve essere e deve essere leale, poi un giocatore si deve far trovare pronto: ci possono essere scelte discutibili, ma devono essere accettate per il bene dell’Atalanta. Ho un contratto di due anni e sono orgoglioso di essere qua: la società mi ha assicurato la massima stima e questo per me è stato sempre fondamentale».

Il saluto finale del difensore campano in sala stampa a Zingonia è proprio per i suoi tifosi, eroici sotto il diluvio di mercoledì sera. «Ringrazio i 15 mila che ieri hanno assistito alla gara sotto una pioggia incessante e non hanno fatto mancare il loro sostegno, anche nei momenti difficili come nel primo tempo. In casa riusciamo sempre a dare qualcosa di più grazie a loro, il nostro atteggiamento è più propositivo: nell’azione del secondo gol c’era ancora la voglia di andare a vincere».

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