Migliaia di cuori per il Mondo
Ecco i vostri ricordi più belli

Un grande affetto non solo da parte degli appassionati di calcio ha sempre accompagnato Emiliano Mondonico. Inviateci i vostri ricordi.

Emiliano Mondonico ha sempre raccolto un grande affetto intorno a sè non solo da chi bazzica il mondo del calcio ma da tanti a Bergamo e in Italia. Sarà stato il suo stile diretto, immediato, semplice. E infatti all’annuncio della sua scomparsa nella mattinata di giovedì 29 marzo sono tanti i messaggi della gente sui social, sia Facebook sia Twitter. Aspettiamo i vostri ricordi lagati a una partita o a un episodio particolare che vi è rimasto nel cuore: scrivete alla redazione web de L’Eco di Bergamo: [email protected] oppure sulla nostra pagina Facebook.

Ecco i primi che sono arrivati in redazione:

«Grande uomo e grande allenatore, resterai sempre nel nostro cuore. Ora allenali bene anche là dove sei, ciao Grande Mondo».

«Persone come te sono nate esclusivamente per trasmettere emozioni. Grazie sarai sempre nel mio cuore. Grazie mister».

«Non ho mai avuto modo di assaggiare il tuo proverbiale salame. In fondo mi dicevo magari un giorno......invece te lo sei portato con te. Dividilo con Scirea, Pisani, Morosini e Astori. Ciao Mondo e grazie di tutto. RIP» scrive Aldo Viscardi.

«Emiliano Mondonico sei stato un grande personaggio, a te il dovuto contributo e omaggio. Grande uomo leale corretto meritevole di stima e rispetto: hai condotto l’Atalanta da grande allenatore i ricordi di quel periodo rimangono impressi nella nostra mente e nel cuore. Ora sarai presso il Signore, riposa in pace caro allenatore» da Angelo Frigeri.

«Addio Mondo, un pezzo importante di me scompare. Sarai per sempre il mister di Atalanta-Malines. Mancherai a tutti» scrive Walter Bonzi.

«Nella stagione calcistica 1991-92 ero un ragazzino alla soglia dei 14 anni che dalla tenera età ha sempre tifato il “Toro”. Aspettavo con impazienza il mercoledì di Coppe per vedere all’opera la mia squadra del Cuore confrontarsi con le Big d’Europa, per poi trovarsi a scuola od all’allenamento di calcio per “esaltare” quei giocatori che stavano ripotando ai fasti una delle compagini calcistiche più blasonate di d’Italia. Al timone di quegli uomini c’era un allenatore quasi conterraneo (Rivolta d’Adda dista all’incirca 15km dal mio paese natale) che anni addietro fece felice e rese orgoglioso d’essere Atalantino mio papà Augusto, che oggi mi piace pensare seduto ad un tavolino con mister Mondonico nel Regno dei Cieli a sorseggiare un buon bicchiere di vino con una fetta di salame discutendo di calcio e di quei incancellabili ricordi. Di tutte le serate passate davanti alla TV, come ogni Tifoso Granata che si rispetti, non posso dimenticare la serata del ritorno della finale dell’Ajax e di quella sedia alzata a simboleggiare l’orgoglio e la forza di un Uomo, condottiero di 11 soldati votati alla ricerca di una vittoria che andava al di là del risultato sportivo. Quattro anni dopo ho avuto l’onore di conoscerlo di persona in un evento organizzato dal Comune del mio paese, e non più tardi di 8 anni fa, col mio arrivo all’Albinoleffe, l’ho ritrovato seduto su quella panchina che era la sua vita. Potrei andare avanti a raccontare immagini e sentimenti ma mi tengo stretto due tra tutte quelle vissute: la dolcezza del suo viso nell’incontrare i bambini del settore giovanile dell’Albinoleffe alla Festa di Natale e la grinta la timone del Torino F.C.. Due sfaccettature di un carattere di un GRANDE UOMO!» ricorda Alberto Arrigoni.

«Una sedia agitata al cielo di Amsterdam (13 maggio 1992): una icona contro le ingiustizie arbitrali, una immagine indelebile del calcio italiano come quella dell’urlo di Tardelli (11 luglio 1982). GRAZIE MONDO, un UOMO con tutte le lettere maiuscole, per aver regalato a Bergamo un grande sogno europeo. La terra ti sia lieve...» scrive Giovanna De Canio.

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