Atalanta, tiro al bersaglio a San Siro
Nerazzurri spettacolosi, ma è 0-0

Una spettacolosa Atalanta ha giocato da grande squadra a San Siro contro il Milan: dopo un primo tempo positivo, i nerazzurri sono ulteriormente cresciuti nella ripresa, a senso unico a favore dei bergamaschi, con Donnarumma che ha sfoderato interventi decisivi, soprattutto su Cigarini. Nel recupero i rossoneri hanno sfiorato il gol-beffa in contropiede. È finita 0-0 con Berlusconi che è andato nello spogliatoio orobico a complimentarsi con Reja e i giocatori atalantini. Fenomenale Gomez.

MILAN-ATALANTA 0-0

MILAN (4-3-3): Donnarumma 7,5; De Sciglio 5 (1’ st Calabria 5,5), Mexes 5,5, Romagnoli 5,5, Antonelli 6; Kucka 5 (19’ st Luiz Adriano 6,5), Montolivo 5,5 Poli 5; Cerci 5,5, Bacca 5,5, Niang 7 (28’ st Honda sv). In panchina: Abbiati, Livrieri, Zapata, De Jong, Ely, Nocerino, Mauri, Suso. All. Mihajlovic.

ATALANTA (4-3-3): Sportiello 6,5; Raimondi 7, Toloi 7, Paletta 7, Dramé sv (20’ pt Bellini 7); Grassi 7 (27’ st Carmona 6), de Roon 7,5, Cigarini 7; Moralez 7, Pinilla 6 (45’ st Denis sv), Gomez 8. In panchina: Bassi, Stendardo, Conti, Cherubin, Masiello, Brivio, Migliaccio, Kurtic, D’Alessandro. All. Reja.

Arbitro: Giacomelli di Trieste 6,5.

Note: spettatori 33 mila circa. Ammoniti De Sciglio, Cigarini, Pinilla, Carmona, Gomez, Mexes e Bacca. Espulso Mihajlovic al 42’ st per proteste. Corner 6-4 per l’Atalanta. Recupero 1’+5’:

Se l’Atalanta doveva rispondere al disastro di Bologna, ebbene la risposta è stata perentoria: l’Atalanta c’è anche in trasferta, eccome, se gioca come a San Siro. Diamo subito un riscontro statistico per dare l’idea della superiorità dei bergamaschi che tra l’8’ st e il 20 st, dunque in tredici minuti, sono andato al tiro addirittura 9 volte sfiorando il gol in primis al 18’ st, quando - su cross da destra di Moralez - Cigarini di testa ha costretto Donnarumma, il migliore dei milanisti, a una respinta d’istinto e ancora Cigarini ha fallito la replica calciando alto da due passi. E 4’ dopo il sedicenne portiere del Milan ha neutralizzato anche un sinistro quasi a colpo sicuro di Grassi.

Il Milan, totalmente ubriacato dall’Atalanta, ha avuto un paio di acuti, al 34’ st un’incornata di Luiz Adriano è stata respinta quasi sulla linea di porta da Cigarini e al 48’ st, con i nerazzurri proiettati all’attacco, Cerci è scattato in contropiede, ha scartato Sportiello e ha calciato sull’esterno della rete, ma se avesse segnato sarebbe stata la più crudele delle ingiustizie. Perché i rossoneri non sono proprio esistiti sul piano del gioco. Dopo tre ko consecutivi in trasferta, i bergamaschi hanno così conquistato un punto, per la quarta di fila non hanno segnato ed è stata l’unica lacuna evidenziata dai nerazzurri che devono essere più cattivi e concreti in fase di concretizzazione, ma quando giocano così Raimondi (capitano a San Siro) e compagni devono essere soltanto applauditi. I tifosi atalantini avranno sicuramente apprezzato: è la loro Atalanta.

La ricetta dell’Atalanta - schierata con un 4-3-3 perfetto - è stata organizzazione, aggressività, difesa alta, recupero del pallone e attacchi in velocità. Qualche problemino l’ha dato soltanto Niang, ma Raimondi l’ha contrastato complessivamente bene e pure Bellini, entrato al 20’ pt per Dramè (infortunio muscolare), ha marcato con efficacia lo spauracchio Cerci. Bravissimi anche Toloi e Paletta che hanno ingabbiato il temibile Bacca. Dopo un primo tempo nel quale l’Atalanta aveva già dimostrato la sua supremazia tecnica, con de Roon che ha giganteggiato a centrocampo, ben coadiuvato da Grassi e Cigarini, nella ripresa i nerazzurri hanno letteralmente dominato e il Milan non ci ha più capito niente. Più di mezza squadra ha calciato verso la porta dei milanesi, a testimonianza della coralità della manovra nerazzurra, ma purtroppo per l’Atalanta non c’è stato l’acuto vincente. Mihajlovic ha inserito coraggiosamente, visto l’andazzo, Luiz Adriano per Kucka al 19’ st, e i rossoneri sono passati dal 4-3-3 a un 4-2-3-1, quasi 4-2-4, però i bergamaschi hanno continuato a non avere problemi.

Abbiamo già accennato a Gomez che è stato l’assoluto protagonista, Mihajlovic aveva dovuto sostituire in avvio della ripresa De Sciglio, che era già ammonito e rischiava l’espulsione, ma nemmeno Calabria è stato in grado di frenare l’indiavolato argentino, davvero incontrollabile. Ok anche Moralez, che ha dato il suo consueto contributo di qualità e quantità, mentre il meno positivo della squadra è stato Pinilla che pure ha lottato, ma non è stato lucido e non ha quasi mai calciato in porta. Pinilla che sarà squalificato e che dunque salterà il match casalingo del 22 novembre contro il Torino in programma dopo la sosta.

Marco Sanfilippo

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Atalanta in campo a San Siro contro il Milan nel quadro della 12ª giornata del campionato di serie A: i rossoneri sono in forma, tre vittorie di fila, e hanno superato proprio nell’ultima giornata i nerazzurri, reduci dal traumatico ko per 3-0 a Bologna: 19 punti contro 17.

Mister Reja conferma il suo 4-3-3 ma con diverse varianti: come terzino destro gioca Raimondi, capitano dei bergamaschi, e non Masiello, mentre al centro della difesa rientra Toloi, nonostante il clamoroso errore di domenica scorsa, e di conseguenza Stendardo si siede in panchina. A centrocampo si rivedono Grassi e Cigarini accanto all’inamovibile de Roon (Carmona e Kurtic fuori), mentre l’attacco è quello titolare: Pinilla centravanti con Gomez e Moralez a supporto.

Nel Milan (4-3-3) gioca Niang, e non Honda, come esterno in sostituzione dello squalificato Bonaventura. A centrocampo c’è capitan Montolivo, pure lui un ex atalantino come Cerci. Al centro dell’attacco Bacca, in panchina Luiz Adriano e ancora fuori Balotelli , vittima della pubalgia.

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