Milani: 800, 400 e un bel 110
Di corsa dalla pista alla laurea

Marta Milani dice che il suo segreto sta nell’abitudine a vivere di corsa. Lei non ha mai amato stare con le mani in mano, abbinare atletica e libri le è venuto naturale: «Spesso ho studiato tra un allenamento e l’altro, a volte in raduno, felice di avercela fatta».

Un capitolo non secondario della donna simbolo dell’atletica bergamasca è stato scritto qualche settimana fa, quando la dottoressa Marta Milani si è presa la laurea magistrale in Scienze motorie. Votazione 110/110, titolo della tesi discussa all’Università San Raffaele di Roma «Esercizio fisico e alimentazione: prevenzione per la patologia dell’anziano»: «L’adrenalina della discussione? C’era, ma mai come essere a un blocco di un Mondiale – continua lei, capace di vestire per una trentina di volte la maglia azzurra –. Inizio a pensare anche a quando finirò con l’agonismo: in prospettiva mi piacerebbe fare l’insegnante».

In attesa, da prendere a modello, è l’abnegazione della soldatessa di Monterosso (31 anni, da undici veste la maglia dell’Esercito), che, con un diploma universitario in fisioterapia già nel cassetto, ha concluso un secondo ciclo di studi. Non era scontato riuscirci al ritmo di due allenamenti al giorno (quanti se ne sorbisce da sempre): «Volere è potere, i libri mi hanno aiutato a staccare mentalmente dall’agonismo – chiude lei, nel curriculum una ventina di titoli italiani tra 800, 400 metri e staffetta del miglio –. Speriamo che questa soddisfazione mi aiuti a tornare veloce anche in pista dopo un anno caratterizzato da qualche infortunio». Per lei il primo obiettivo del 2019 sarà un posto in staffetta ai Campionati europei indoor di Glasgow.

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