Mondiali di ginnastica ritmica
Argento per Daniela Masseroni

Le farfalle d’argento sono giunte seconde al Campionato del mondo di ginnastica ritmica. Capitanate da Elisa Blanchi, con la bergamasca Daniela Masseroni, Fabrizia D’Ottavio, Marinella Falca, Elisa Santoni e Anzhelika Savrayuk sono scese in campo ieri sera a Patrasso e hanno vinto l’argento, ottenendo così anche la conferma di poter staccare il biglietto per Pechino.

Allenate da Emanuela Maccarani, Eva D’Amore e dalla coreografa Nathalie Van Cauwenberghe le ragazze hanno iniziato l’esercizio con i tre cerchi e le due clavette. «Sono state a dir poco fantastiche - ammette la direttrice tecnica Marina Piazza -, hanno eseguito molti "lanci con rischio" e le collaborazioni tra di loro facevano pensare a una ginnasta unica, anziché alla squadra. Il sincronismo è stato perfetto, il punteggio di 17.125 si è rivelato ottimo». Aggiunge Emanuela Maccarani: «L’importante era guadagnare una medaglia nel concorso generale e ancora una volta abbiamo staccato il biglietto per un’Olimpiade». Le russe, giunte prime nel concorso generale, nello stesso esercizio si sono aggiudicate un 17.450.

Il secondo esercizio, che prevedeva la presenza di cinque funicelle, ha visto l’Italia di nuovo gareggiare con superbia; l’alto valore, però, non faceva andare le farfalle oltre un nuovo 17.125. Le ginnaste in ogni caso hanno grinta e determinazione sufficienti per giocarsi le medaglie di nuovo oggi nelle finali di specialità. Il punteggio del secondo collettivo della Russia, un 17.650, è apparso eccessivamente elevato. Pur nella loro originalità e destrezza, le russe non meritavano un punteggio così alto: le atlete dell’est si confermano dure da battere per le italiane. Comunque oggi la posta in gioco per le finali si rivela alta.

Daniela Masseroni esprime una felicità difficilmente contenibile: «Quando mi sono ritrovata al centro della pedana mi sono sentita come a casa. Nonostante l’influenza, ero concentratissima. Questo era il mio primo mondiale dal rientro in squadra e quindi era come un nuovo esordio. L’emozione è sempre la stessa. Ma con le ragazze ci siamo scambiate i soliti sguardi e abbiamo dato l’anima. Questo ultimo anno di preparazione è stato davvero impegnativo, non potevamo fare meglio di così. La nostra squadra è stata quella più applaudita, anche dalle altre nazioni, e ciò ci ha molto emozionate. Da qui a Pechino la strada è lunga e gli esercizi cambiano; dovremo gareggiare con tre nastri e due funi, cosa non facile per nessuno. In ogni caso continueremo a lavorare per raggiungere una nuova medaglia ai Giochi».(23/09/2007)

© RIPRODUZIONE RISERVATA