Napoli-Atalanta, continua la polemica
Botta e risposta tra parlamentari

Caso Llorente-Kjaer: i senatori Pittella e Quagliariello hanno presentato un’interrogazione al Senato. La replica di Calderoli.

Il giorno dopo il 2-2 tra Napoli e Atalanta, nonostante la bellezza del match e l’ottima prestazione delle due squadre, il tema dominante restano le polemiche arbitrali scatenate dalla decisione dell’arbitro Giacomelli di non concedere calcio di rigore su un contatto in area tra Llorente e Kjaer. Per di più sul proseguimento dell’azione, i bergamaschi hanno pareggiato con Ilicic.

Il finale infuocato di Napoli-Atalanta finisce in Parlamento. Gianni Pittella, senatore del Pd, annuncia che col collega «Quagliariello e altri stiamo presentando questa interrogazione al Senato». E sulla sua pagina Facebook riporta il testo. Al ministro dello Sport Spadafora scrive, «premesso che tra i compiti del ministero rientra l’attività istituzionale per la lotta alla manipolazione dei risultati sportivi nonchè la promozione della lealtà come componente qualificante di ogni iniziativa sportiva» e ritenendo che l’arbitro Giacomelli abbia «negato in maniera plateale un rigore alla squadra di casa» e che «in maniera provocatoria si è finanche rifiutato di ricorrere alla tecnologia della Var», Pittella e gli altri senatori chiedono «quali iniziative voglia intraprendere per assicurare a milioni di appassionati di calcio la regolarità e l’imparzialità del campionato di Serie A».

Nell’interrogazione - che sarà presentata anche alla Camera - vengono citate anche le parole a fine gara di De Laurentiis e Ancelotti e si sottolinea che «due ore più tardi durante la partita Juventus-Genoa veniva assegnato alla squadra di casa, all’ultimo secondo della partita, al 95’, un rigore meno evidente di quello negato a Napoli». «Certo che ci sono cose più importanti, infatti quotidianamente di occupo di temi riguardanti il Mezzogiorno, l’Europa, i diritti, il lavoro, i temi ambientali - osserva Pittella - E’ vero, anche, che il calcio è un business miliardario che appassiona milioni di italiani e quindi è giusto che la politica di interroghi sulla regolarità del campionato».

Immediata la replica del senatore Roberto Calderoli, vice presidente del Senato. «Ma possibile che con tutte le emergenze che ha l’Italia e che ha la città di Napoli un gruppo trasversale di parlamentari, uniti dal comune tifo per il Napoli, debba presentare un’interrogazione parlamentare ad un ministro per denunciare il rischio di falsare il campionato per un rigore non assegnato in una partita? Ma hanno così tanto tempo da perdere questi colleghi? Intanto a questi parlamentari, dichiaratamente e pubblicamente tifosi azzurri, vorrei ricordare il rispetto per l’arbitro e per i suoi collaboratori e vorrei ricordare che l’azione in questione è stata valutata per quattro minuti con gli strumenti televisivi del Var. Non basta neppure il Var? Così si mette in discussione tutto il nostro sistema arbitrale e lo si delegittima... Lunedì se non viene assegnato un rigore ad un’altra squadra che si fa? Un’altra interrogazione? E la domenica dopo? Detto questo, senza entrare nel merito del rigore perché per me vale quanto decidono gli arbitri, mi sconcerta vedere che uno strumento importante come l’interrogazione parlamentare venga svilito per una mera questione di tifo calcistico e che si faccia perdere tempo a dei ministri per quelli che sono argomenti da bar. E comunque cari colleghi vi ricordo con una canzone piuttosto nota che “Non sempre si può vincere” e che lo sport dovrebbe insegnare valori, tra cui il rispetto dell’avversario e dell’arbitro, valori che vanno oltre il risultato...»

Anche il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, ha parlato del match a «Effetto Giorno» su Radio 24. «Se esiste una questione arbitrale? Esiste una questione che non si riesce a trovare un po’ di pace di equilibrio e di correttezza – il parere di De Magistris –. Non voglio apparire come lamentoso perché non mi appartiene, ma alcuni predomini consolidati anche nel calcio ci sono. Tra l’altro adesso abbiamo anche gli strumenti tecnologici quindi dovrebbe essere più facile evitare errori clamorosi».

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