Per Remer e Comark sfide da vincere
domenica al PalaFacchetti e a Udine

Impegni tosti, domenica 28 dicembre, per le bergamasche Remer e Comark. I trevigliesi ospitano al PalaFacchetti (ore18) Recanati che li insegue staccato di due lunghezze; i cittadini, invece, giocano a Udine contro il team locale, secondo in classifica, in ritardo, di un paio di punti dalla capolista Montichiari.

Procediamo con ordine. La sorprendente Remer, in piena zona playoff (vi accederanno le prime quattro del girone), deve dare continuità all’applaudita serie di risultati positivi. Reduce dal doppio, anche se da noi largamente annunciato, blitz di Scafati e Chieti è chiamata a ripetersi, questa volta, di fronte ad avversari di consolidata caratura.

Non a caso Recanati, domenica scorsa ha messo al tappeto la malcapitata Matera, rientrata a casa con un pesante 102-70. Difficoltà a parte, sono capitan Rossi e compagni, comunque, i favoriti avendo dalla loro il contributo del fattore campo. L’ottimismo è, inoltre, sprigionato dalla straordinaria condizione di forma di un gruppo che in tre mesi di regular season ha acquisito a memoria schemi e strategie tecnico-tattiche inculcate in palestra da coach Adriano Vertemati. A proposito dell’allenatore milanese, ormai pronto per gestire club di qualsiasi livello, pare non manchino due-tre offerte. Squadra al completo con Rossi, Marino,Carnovali, Kyzlink, Sabatini, Slanina, Turel, Marusic, Gaspardo e Beretta (Pasqualin).

Prova del nove per la Comark che a Udine (domenica alle 18) dovrà certificare le chance per una rincorsa verso l’alta classifica. Sulla carta, il quintetto di Alessandro Galli ha gran poco da invidiare alle avversarie che la precedono. Ma il suo ottavo-nono posto è, purtroppo, l’identikit di un percorso, sin qui, alquanto deficitario. Tuttavia il tempo non manca per dare il là a quell’operazione-rimonta invocata dall’appassionato e qualificato presidente-sponsor Massimo Lentsch e dai sempre più numerosi tifosi che popolano sugli spalti del Centro sportivo Italcementi nelle gare interne.

Arturo Zambaldo

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