Proibito un colpaccio col Milan?
Nel calcio mai dire mai…

Incrollabili nel privilegiare il classico bicchiere mezzo pieno. Allora perché escludere a priori un risultato pieno dei nerazzurri, domenica a Bergamo, contro il Milan? D’altro canto da qualche stagione i rossoneri non recitano i sontuosi copioni di certe trionfali annate.

Note a tutti le vicende che l’allenatore Sinisa Mihajlovic deve settimanalmente affrontare con una rosa giudicata da parecchi addetti ai lavori non all’altezza del blasone societario e con i vertici dirigenziali. Ma andiamo oltre alle problematiche di casa meneghina. È l’Atalanta a doverci fornire elementi che inducano a prendere in considerazione fiducia e ottimismo. Precedenza al ricordo della soddisfacente prova offerta in occasione del ritorno al successo dopo l’estenuante digiuno durato addirittura quattordici turni. Prestazione (per qualità di gioco e rendimento dei singoli) che in un certo qual modo ha ricalcato il periodo d’oro dei tre mesi iniziali del torneo.

Al confortevole aspetto tecnico toccato con mano prima della pausa pasquale non potrebbe che seguire una riacquistata autostima dell’intero collettivo. In altre parole, sgombrata, finalmente, la mente da fisiologici dubbi e incubi la resa della squadra sul manto erboso dovrebbe andare di pari passo. Altro fattore per nulla trascurabile sarà il contributo del pubblico.

E come accaduto nel corso della sfida con gli emiliani, gli spalti dello nostro stadio dovrebbero registrare l’esaurito o giu di lì. Dite poco? Incrociando a dovere le dita pensate, poi, se si rispedissero a casa gli avversari con un pugno di mosche in mano quale balzo subirebbe la classifica per capitan Bellini e compagni. Vale la pena sottolineare che dal decimo posto (l’equivalente di una posizione nel lato nobile della graduatoria) l’Atalanta è, adesso, distanziata appena di tre lunghezze. Fate voi i conti…

Arturo Zambaldo

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