Punto perso o punto guadagnato?
L’importante è essere ancora lì

Quello col Genoa è un punto da accettare soprattutto in chiave Champions, che resta l’obiettivo numero uno degli atalantini.

Al di là dello storcere il naso nel dopo partita per l’opportunità sprecata, il pareggio ci ha permesso comunque di agganciare la zona Champions. Se poi pensiamo alla Roma che ha perso contro il Sassuolo, è facile capire che c’è chi sta peggio. E nonostante la prova non brillantissima comunque un punto è stato messo nel cassetto.

Non esiste cifra statistica a sfavore del Papu e soci: superiorità nel possesso palla (56% contro il 44% degli avversari) 7-1 i corner, 10 a 5 i tiri nello specchio della porta e 8 a 3 i palloni gol confezionati. Numeri a parte, la supremazia territoriale è stata anche se non ha prodotto i risultati sperati.

Non dimentichiamo poi la strepitosa macchina da gol che comunque resta un’arma decisiva che nemmeno ieri si è inceppata (In totale sono 59 reti con una media di 2,5 a partita) e con Ilicic a festeggiare addirittura i quattordici centri. Di questo passo l’attaccante sloveno potrebbe addirittura ambire allo scettro di secondo miglior realizzatore del campionato dopo l’irraggiungibile Immobile che è già a quota 25, 9 dei quali però su calcio di rigore.

Tornando invece al presente gli atalantini sono chiamati alla vittoria sin dall’anticipo di sabato 8 febbraio a Firenze contro la formazione che di recente ci ha buttato fuori dalla Coppa Italia. Ci auguriamo che la reazione messa in campo dopo la sconfitta con la Spal, sia proporzionale anche dopo il mezzo passo falso contro il Genoa.

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