Remer a Ravenna per un colpaccio
La Comark vuole agganciare Milano

Per Ravenna e Remer, la sfida di domenica in Romagna (il via alle 18) varrà il doppio, classifica alla mano, in chiave playoff.

Sì, perché le due contendenti sono divise solo da un paio di lunghezze con Ravenna seconda con Ferrara, dietro alla regina Treviso e i trevigliesi un gradino sotto. E se Ravenna e Remer si trovano in quella invidiabile posizione significa che praticamente a braccetto, nelle ventiquattro gare sin qui disputate, hanno raccolto risultati davvero lusinghieri. Peraltro assolutamente non previsti al pronti via della regular season.

«Pensare che in parecchi ci avevano candidati alla retrocessione». Sono parole del general manager Euclide Insogna, l’autentico architetto che ha confezionato in estate la rosa investendo, in termini finanziari, molto meno dei club, tuttora, collocati nei quartieri alti. Un blitz a Ravenna aprirebbe, in maniera sostanziale, le porte a capitan Rossi e compagni a quegli spareggi diretti di fine aprile che li promuoverebbero automaticamente nella seconda categoria nazionale dopo un ventennio di rincorsa.

Nel match dell’andata, al PalaFacchetti, prevalse Ravenna di un unico punto (72-71). Nel turno di una settimana fa la Remer ha superato con fatica, tra le mura amiche, il Legnano in piena bagarre per non retrocedere mentre Ravenna è stata sconfitta, fuori casa, dall’Omegna. Coach Adriano Vertemati disporrà dei titolari Rossi, Marino, Carnovali, Kyzlink, Gaspardo, Beretta, Marusic, Sabatini, Slanina e Turel.

Per i playoff con obiettivo l’A2 lotterà pure la Comark che ospiterà, sempre domenica alle 18, Milano, al Centro sportivo Italcementi, di Bergamo. Opportunità per il quintetto orobico di agganciare i milanesi e insediarsi, così, al quinto-sesto posto (per allinearsi agli stessi playoff sarà comunque sufficiente piazzarsi ottavi). La Comark è reduce dalla vittoria super di Crema dove ha piegato la formazione locale con lo scarto di 48 punti. Guai, però, cullarsi sugli allori anche perché la prossima contendente ha nel proprio arco frecce ben più velenose.

Arturo Zambaldo

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