Remer, così va di sicuro meglio
Però e vietato accontentarsi

Così va meglio. Le ultime tre vittorie di fila hanno consolidato, in casa Remer, l’operazione risalita. Dalla zona a rischio i trevigliesi si sono adesso collocati al centro della classifica, posizione in linea con l’accesso ai playoff del prossimo maggio.

Così va meglio. Le ultime tre vittorie di fila hanno consolidato, in casa Remer, l’operazione risalita. Dalla zona a rischio i trevigliesi si sono adesso collocati al centro della classifica, posizione in linea con l’accesso ai playoff del prossimo maggio.

Un obiettivo, comunque, da minimo sindacale considerati i nove posti a disposizione in un girone composto da sedici team. Terminata l’andata ci è più facile sostenere che l’effettiva potenzialità dell’organico non è andata di pari passo con i risultati conseguiti sul parquet.

La si sarebbe riscontrata con un paio di successi in più. Non ci va di concedere attenuanti per il mese di assenza di Marino e per l’odissea-Gadson che hanno in ogni caso mutilato, per un certo periodo, la squadra. Nell’arco di un campionato, del resto, defaiance per cause diverse non risparmiano nessuno.

Alla Remer il ritorno in Usa di Gadson è coinciso con l’esplosione del ventenne Carnovali. Insomma, «il non tutto il male viene per nuocere» ci sta eccome. Carnovali,ovvero pedina di palpabile talento che ha nel Dna triple mozzafiato vincenti.

Il recente ingaggio del serbo Krstovic lo sta però pagando oltre misura come ha confermato anche nella sfida di domenica in Puglia dove è rimasto completamente all’asciutto in fase realizzativa nella decina di minuti rimasto in campo. Nelle quindici partite sin qui disputate a recitare il ruolo di mattatori per eccellenza sono stati il citato Marino e capitan Rossi.

Il primo straordinario nel coniugare le funzioni di regista e di mangiacanestri; l’altro nelle vesti di finalizzatore e di felino a rimbalzo. Una copia in grado , spesso e volentieri, addirittura di oscurare o quanto meno di ridurre con la «R» maiuscola il rendimento degli stranieri, americani compresi. Guai se a poca distanza dalla premiata copia non si inserisse Ihedioha, cestista atleticamente formidabile e con il «difetto» di terminare le gare quasisempre in doppia cifra.

Scalando di un paio di gradini citazione doverosa per Alessandri, di utilità estrema nel doppio ruolo di play-guardia. Così così, invece, per Kyzlink e De Paoli anche se visti in ottica panchinari non è forse lecito pretendere la luna. Per completare il quadro dei dieci titolari abitualmente certificati a canestrotitolari, tempo al tempo parlando dei baby Flaccadori e Spatti. E sul conto di coach Adriano Vertemati? Un voto: otto tondo tondo con l’anticipato rammarico che avanti di questo passo qualcuno lo porterà via da Treviglio.

Arturo Zambaldo

© RIPRODUZIONE RISERVATA