Remer e Comark, smaltita l’euforia
Ora si valutino le lacune emerse

Remer (serie A2) e Comark (B) domenica scorsa a braccetto nel mettere a dura prova le coronarie delle tifoserie (in graduale e convincente aumento).

Vincere negli ultimi istanti del supplementare la dice oltremodo lunga. Comprensibile l’euforia del momento nei rispettivi clan, altra cosa è valutare entrambe le prestazioni in chiave prossima- futura. Tanto più che nella maggior parte dei casi chi vince nell’over time avrebbe anche potuto perdere.

Procedendo con ordine la Remer dovrebbe far tesoro di ciò che non ha funzionato vista l’evidente sofferenza per aver ragione sulla cenerentola Recanati, ancora a digiuno con i risultati dopo quattro gare. Al di là di una discreta difesa e delle eccellenti prestazioni di capitan Rossi e del sempre più spumeggiante Kyzlink per il resto si è riscontrato ben poco. E non si ingigantiscano i presunti errori commessi dalla panchina. Guai, senza giri di parole, colpevolizzare Adriano Vertemati, orfano di Tomaso Marino, non di uno qualsiasi. Senza il talentuoso regista-bomber al potenziale della Remer occorre togliere un buon trenta per cento di efficienza in un complesso tra l’altro non ricco di individualità importanti. Allo stesso coach milanese auguriamo intenso lavoro nel corso della settimana per colmare le lacune tecnico-tattiche emerse.

Il medesimo discorso vale per una sofferente Comark. L’avversaria di turno, Milano, scorrendo l’organico, si e no si piazzerà a centro classifica. Ragione per la quale si sarebbe dovuta rispedirla a casa con una certa disinvoltura. Le temporanee assenze durante il match di un paio di pedine per sopraggiunti acciacchi non sono che fragili alibi sventolati da addetti ai lavori di parte. Stiamo parlando di una squadra costruita per centrare ambiziosi obiettivi e non di chi dovrà soltanto vivacchiare alla meno peggio. Occhio perché ripetere impalpabili prestazioni come l’ultima potrebbero costare assai care.

Arturo Zambaldo

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