Remer in cerca d’identità
Comark a corrente alternata

Un terzo di campionato e tempo di primi bilanci per la Remer e la Comark. E nel canestro non ci sono notizie molto positive.

A un terzo di campionato (undici le giornate disputate) la Remer non si è ancora data una identità chiara. Nel prosieguo di stagione sarà un team in lotta per i playoff (a contenderseli saranno le prime 4) oppure dovrà accontentarsi del passaggio alla 2ª categoria (e allora basterebbe il 13° posto)? Oggi come oggi è collocata tra le formazioni di alta graduatoria tanto chem se non avesse perso domenica al fotofinish sul parquet amico, starebbe festeggiando la seconda posizione sola soletta.

L’attuale classifica, di per sé sorprendente, è figlia di una «diavoleria» strategica di mercato ispirata da Euclide Insogna che con un occhio fisso sul bilancio societario ha raggruppato 8 ventenni consegnandoli nelle esperte mani della premiata copia Marino e Rossi. E sino a questo momento le cose stanno andando per il meglio: gioco spumeggiante supportato dalle meritate sette vittorie. Un percorso che in pratica già garantisce, sulla carta, il salto alla successiva divisione nazionale. In altre parole, una sorta di minimo sindacale acquisito con largo anticipo.

Non così scontata, invece, è la partecipazione agli affascinanti spareggi di fine aprile, appena terminata la corrente regular season. Da tempo la riteniamo, comunque, possibile qualora si inserisse nella rosa una pedina di peso in grado di portare, soprattutto, punti da fuori. A buon intenditor, poche parole...

L’altalenanza di risultati dovrebbe invece far meditare parecchio la dirigenza della Comark. Rimediato, in qualche modo, l’avvio zoppicante con due successi di fila eccoci di nuovo a commentare il flop di domenica a Milano. Un ko subito da avversari di media caratura tenuti a bada per gran parte della sfida, a conferma di una globale spiccata superiorità tecnica.

Ma nel finale è mancata la consapevolezza o se preferite l’autostima di un gruppo equamente accreditato all’unanimità al via del torneo. Per completare l’opera due evitabilissimi tecnici (fischiati al pivot Chiarello e al direttore sportivo Zonca) che a conti fatti hanno determinato la sconfitta. Ma si puo?

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