Remer, turno agevole con Roseto
Comark,occhio al Montichiari doc

Alla Remer il compito di tornare al successo dopo il flop esterno con il Tortona. Alla Comark quello di non interrompere l’incoraggiante serie positiva.

Appuntamento al PalaFacchetti (domenica alle 18) per la Remer contro il Roseto degli Abruzzi; anticipa, invece, a sabato (ore 20) a Montichiari la formazione cittadina. Sfida, sulla carta, agevole per la Remer visto che l’avversaria di turno occupa il terz’ultimo posto. Qualcuno di parte sosterrà che è meglio non sottovalutare nessuno ma, ragionevolmente, è meglio affrontare compagini di bassa graduatoria invece che vedersela con i piani superiori. In aggiunta capitan Rossi e compagni disporranno del notevole contributo dei loro calorosi supporter.

Insomma, un fattore campo da sfruttare in maniera adeguata. Importante la posta in palio: se acquisita consentirà di rimanere in piena lotta per l’accesso ai playoff. Obiettivo, questo, non annunciato in estate ma che strada facendo si sta, gradualmente, capitalizzando. Coach Adriano Vertemati può contare sui dieci titolari: Rossi, Marino, Carnovali, Kyzlink, Gaspardo (l’auspicabile quintetto al pronti via) Marusic, Beretta, Sabatini, Turel e Slanina.

Di ben altro spessore la trasferta della Comark nel Bresciano. Montichiari, infatti, condivide con i bergamaschi la quarta piazza della graduatoria ma con una partita in meno disputata. La Comark dovrà mantenere la buona condizione di forma evidenziata da un paio di mesi dopo il turbolento inizio di stagione. Nel match dell’andata fu, del resto, il qualitativo Montichiari a prevalere all’Italcementi. L’allenatore Alessandro Galli si avvarrà di Chiarello, Bona (più che mai mitragliere) Cortesi, Magini e Mercante ( i cinque, probabilmente, all’ inizio) Guffanti, Azzola, Masper (ristabilito, per fortuna, in breve tempo dalla botta all’occhio) Deleidi e Zanelli. Il presidente e sponsor Massimo Lentsch dà l’opportunità ai tifosi di seguire la squadra, a Montichiari, utilizzando un pullman a spese della società. Non è la prima volta.

Arturo Zambaldo

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