Rossi teme la «sua» Atalanta
«Per Dna è abituata a soffrire»

A Bergamo non è facile per nessuna squadra. Lo sa bene Delio Rossi che conosce l'ambiente ed è consapevole che sabato per la sua Sampdoria non sarà semplice: «L'Atalanta è un avversario molto ostico: per Dna è abituata a soffrire».

A Bergamo non è facile per nessuna squadra. Lo sa bene Delio Rossi che conosce l'ambiente e che è perfettamente consapevole che sabato per la sua Sampdoria non sarà semplice.

«Veniamo da una gara fatta non bene - dice in conferenza stampa il tecnico blucerchiato -. Ora riattacchiamo subito la spina e lavoriamo partita per partita. Nella mia testa la sfida più importante è quella di domani, poi ci concentreremo su quelle che verranno. L'Atalanta è un avversario molto ostico: è una squadra che per Dna è abituata a soffrire, per cui va presa con le molle. Ci vorrà la migliore Sampdoria».

Alcuni nazionali sono rientrati solo nelle ultime ore, ma Rossi sembra abbastanza sereno da questo punto di vista. «Romero ed Estigarribia hanno fatto solo l'allenamento di rifinitura, gli altri invece si sono allenati bene. Il metro di valutazione però me lo dà la partita: se domani a fine gara mi farete di nuovo la domanda su come li ho trovati, ve lo saprò dire meglio».

Con lo stop di Costa, si propone un ballottaggio Rossini-Mustafi in difesa. «Mi è già capitato di dover sostituire un difensore, ma è la prima volta che devo sostituire un giocatore sul centrosinistra. Sto facendo le mie valutazioni, ma di certo sarà uno tra Rossini e Mustafi a giocare. La notte mi porterà consiglio».

Sulla sinistra, oltre all'assenza di Costa, c'è anche la grana Estigarribia, che è tornato in Italia solo poche ore fa. «Stasera deciderò. È chiaro che ho in testa qualcosa». In questi quindici giorni molti test atletici per i giocatori della Sampdoria. «Voglio chiarire che il programma è stato deciso da me e che ovviamente i miei collaboratori hanno dato una mano nel monitorare il tutto - spiega Rossi -. Avevamo bisogno di un riscontro non solo oculare, ma anche oggettivo. Avevamo bisogno di dati veri e propri. Servivano dei test per vedere il grado della preparazione fisica, dato che non è stata curata da noi. E devo dire che è buona, i ragazzi stanno bene».

Dopo Bergamo, arriveranno tre partite di fila, derby compreso, sul campo di Marassi. «Per non farci del male dobbiamo pensare a ogni sfida volta per volta, come se la prossima partita fosse l'ultima di campionato, tenendo bene a mente che in 90 minuti non si ottengono più di tre punti. Ai miei giocatori dico sempre: bisogna attaccare la palla sul primo calcio d'angolo come se fosse l'ultimo. Se si vuole ottenere il massimo, secondo me, bisogna fare così, perché non sai se seguiranno altri corner. E così anche per le partite. Ogni tabella può essere sovvertita, per cui è inutile fare calcoli».

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