Saltano le prime tre tappe in Ungheria
ma a rischiare è tutto il Giro d’Italia

Saltano le prime tre tappe del Giro d’Italia di ciclismo, dal 9 all’11 maggio: lo hanno annunciato gli organizzatori ungheresi della corsa, che quest’anno prevedeva la partenza da Budapest e altre due giornate su circuiti ungheresi.

L’annullamento è dovuto alle misure di emergenza decise dal governo Orban per affrontare l’emergenza coronavirus. Le prime tre tappe del Giro 2020 - una cronometro nella capitale seguita da due tappe nell’Ungheria occidentale - dovevano svolgersi dal 9 all’11 maggio. «A causa della grave situazione epidemica in Europa, le prime tre tappe del Giro d’Italia non si svolgeranno in Ungheria», afferma una dichiarazione del comitato organizzatore ungherese firmata dal funzionario governativo Mariusz Revesz.

L’Ungheria, dove finora sono stati confermati 19 casi di infezione, mercoledì ha introdotto misure di emergenza che vietano gli eventi all’aperto cui hanno partecipato oltre 500 persone. Questo «rende impossibile organizzare eventi internazionali», afferma la dichiarazione degli organizzatori. «Gli organizzatori in Italia e in Ungheria hanno concordato che entrambe le parti sono determinate a lavorare insieme per consentire al Giro d’Italia di partire dall’Ungheria in un secondo momento», conclude la nota.

In realtà, il rischio è più grave e parliamo dell’eventualità che possa saltare tutto il Giro d’Italia per l’emergenza coronavirus. Lo ha ammesso, senza troppi giri di parole, il direttore della corsa rosa, Mauro Vegni: «Aspettiamo questo mese per vedere cosa succederà, ci aggiorniamo il 3 aprile per valutare il da farsi, anche in relazione alle decisioni ministeriali».

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