Scommesse, Doni indignato in rete
Ma i tifosi non credono alla smentita

È con viva e vibrante indignazione che Cristiano Doni prende carta e penna - o meglio: le fa prendere al suo legale - e verga la sua reazione alla notizia di questi giorni.

Le carte della Procura di Cremona gettano pesantissime ombre sulla regolarità di Crotone-Atalanta del 2010/11, e velati sospetti sulle gare con Novara, Cittadella e Portogruaro. Il comunicato dell’avvocato Salvatore Pino - che assiste Doni dall’inizio del calcioscommesse - è stato diffuso nella tarda serata di sabato da uno dei tanti blog a tema nerazzurro, atalantini.com.

Questo il comunicato, di fronte al quale non ci si può esimere dall’esprimere qualche «controdeduzione». «Cristiano Doni non può esimersi dall’esprimere la propria amarezza e viva indignazione legate alla circostanza che il suo nome continua ad assurgere a pretesto per costruire fantasiose illazioni e speculazioni ormai prive di ogni contatto con la realtà dei fatti. Di tale sistematica strumentalizzazione, unilateralmente consumata sulla persona di Doni, non costituisce che l’ultimo esempio l’articolo recentemente apparso sulla Gazzetta dello Sport, in cui, trattando degli esiti dell’incidente probatorio disposto dall’Autorità Giudiziaria di Cremona, si avanzano arbitrarie interpretazioni relative ad una presunta “combine” del match Crotone-Atalanta dell’aprile 2011. Cristiano Doni si trova, suo malgrado, costretto a precisare con fermezza che la tesi suggerita nell’articolo è frutto di una impropria estrapolazione del contenuto di alcune conversazioni effettuate dallo stesso... Solo l’esigenza di evitare che si alimentino - e che si amplifichino a dismisura, come troppe volte accaduto - equivoci sull’argomento, impone a Doni di rassicurare tutti gli appassionati di calcio circa la regolarità della partita con il Crotone...».

Ma la gente stavolta non gli ha dato credito. La gran parte dei commenti - sempre firmati con nickname - sul blog dimostra che la gente nerazzurra ha smesso di credere alle rassicurazioni di Doni, e lo invita a raccontare la verità e, semmai, a scusarsi.

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