Singh è tornato a far canestro
Prevalgono campo e passione

Al termine di una settimana in cui è stato, suo malgrado, coinvolto in quello che è risultato un caso nazionale, Singh Sharanpreet, giovane cestista del Sebino di etnia sikh, è tornato in campo, come giusto ed auspicato dalla stragrande parte dei componenti della comunità cestistica nazionale.

È avvenuto domenica pomeriggio al PalaGorle per la gara con la Virtus Gorle, terminata 62-42 per i locali, valevole per il campionato regionale Under 17 maschile che vedeva il Sebinotornare in campo dopo il ritiro avvenuto a metà della sfida del sabato precedente a Presezzo, dove un direttore di gara particolarmente zelante e ligio ai regolamenti aveva impedito a Singh di prendere parte al match (per via del copricapo imposto dalla sua religione), come invece era avvenuto in tutte le precedenti gare.

«Siamo tornati in campo per fare ciò che è l’obiettivo di ogni settimana, di ogni partita, di ogni stagione. Giocare a basket, divertirci e condividere con altri la passione per questo meraviglioso sport che vuole includere e non certo escludere - ha affermato Riccardo Paris, dirigente responsabile del club di Villongo -. La nostra società, il giovane e la sua famiglia sono concordi nel ritenere l’episodio chiuso. Ci auguriamo che sia servito a mettere in evidenza una lacuna regolamentare». Il campo e la passione hanno prevalso.

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