Spalletti: «Siamo stati imbarazzanti
È andata bene, potevamo perdere 5-2»

«Siamo una buona squadra ma abbiamo questi abbassamenti di tensione in cui non riusciamo a stare attaccati al centimetro. A volte ci sembriamo troppo belli quando invece dovremmo essere cattivissimi, regaliamo due palloni e prendiamo tre gol. Una roba imbarazzante».

Luciano Spalletti va giù duro dopo il rocambolesco 3-3 di Bergamo contro la Roma. Prima ai microfoni di Premium e poi a quelli di Sky, il tecnico giallorosso non nasconde la sua amarezza. «Abbiamo concesso qualche piccolo spazio quando invece dovevamo andare a soffocare l’azione o chiudere in maniera preventiva, invece siamo rimasti distanti dall’avversario e ci hanno fatto male. Abbiamo perso l’equilibrio, ci sono stati continui ribaltamenti di fronte. Non riusciamo a rimanere applicati, in alcuni momenti perdiamo la testa, mentre gli altri sanno che giocano contro di noi e alla prima occasione sanno che è quella che devono sfruttare, perché potrebbero non essercene altre. Questo è l’atteggiamento giusto».

Spalletti si prende le sue colpe. «La responsabilità non è di un solo calciatore, se l’allenatore fa delle scelte e queste scelte risultano sbagliate, la colpa è delle scelte dell’allenatore». Ma il tecnico tira anche le orecchie ai suoi. «Il problema nostro è avere altre cose a cui dover pensare, non soltanto alla partita.

«Abbiamo diversi giocatori che hanno altre attenzioni. Roma è tentatrice, arriva il sole, è tempo di vacanze e si perde di vista la distribuzione di attenzione che va fatta in una maniera corretta, fra famiglia e squadra. Oggi abbiamo buttato via una possibilità, sono cose che possono accadere in una partita ma devono meritarselo gli altri». «È evidente - prosegue Spalletti - che non siamo così attenti a distribuire le nostre attenzioni alla Roma, alla squadra, alla società per avere quei risultati che sono fondamentali per il futuro. Abbiamo abbassato il nostro livello. La classifica? Dobbiamo pensare a noi, oggi potevamo perdere 5-2 e ci è andata bene».

Sul banco degli imputati Dzeko. «Soffre del paragone con Totti, dualismo che fa la piazza: tutti vogliono Totti e di conseguenza Dzeko non deve giocare. Totti è un grandissimo, Dzeko anche, questo è il messaggio che deve passare. Il dualismo lo demotiva un pochino e certamente può fare meglio di quello che ha fatto oggi». Di contro, invece, il capitano giallorosso è stato decisivo. «Abbiamo vinto 9 partite giocando anche senza Totti, quindi va bene così. Va bene anche che Totti entra e fa un assist oppure un gol: io metto in campo la squadra per vincere, ogni volta, non faccio una questione di quello o quell’altro giocatore. Totti oggi non ha salvato niente, la partita l’ha salvata la squadra. Oggi ha calciato un pallone dal limite e ha fatto un gran gol che ci ha dato la possibilità di pareggiare ma fa parte della squadra».

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