Spunta la pista mafia-ultrà

Un agente ferito: «Imboscata: guerriglia organizzata»Ruggeri: «Allo stadio per tifare e basta». E fa un appello agli ultrasIl prefetto Cancellieri: «Ho una rabbia dentro»VIOLENZA NEGLI STADI, PARTECIPA AL FORUMIl questore Longo: «Le partite a rischio potrebbero non giocarsi più a Bergamo»

Migliaia di catanesi commossi hanno reso omaggio alla salma dell’ispettore capo della Polizia Filippo Raciti. Oggi alle 12 i funerali. L’autopsia ha chiarito che Raciti non è stato ucciso dall’esplosione di una bomba carta ma in seguito alle lesioni al fegato provocate probabilmente da un grosso masso.

Finora sono 29 le persone arrestate e tra questi quattro senegalesi che, all’interno di un negozio, detenevano bombe carta uguali a quelle utilizzate dagli ultrà catanesi durante gli scontri. Tra gli arrestati, due figli di medici e anche il figlio di un poliziotto. Gli inquirenti stanno cercando di appurare eventuali collegamenti fra gli ultrà etnei e organizzazioni mafiose, che potrebbero rifornire di droga e armi le bande da stadio.

Intanto negli stadi è stata una domenica di silenzio e lutto. Secondo il ministero, che annuncia che la violenza sarà stroncata a ogni costo, dopo lo stop per due turni al campionato e i match a porte chiuse, le partite a rischio potrebbero anche disputarsi al mattino.

E gli stadi che non saranno in regola non avranno la licenza per ospitare le partite nella prossima stagione. È una delle linee guida emerse dalla giunta nazionale del Coni, che lunedì verranno presentate al governo.

Potrebbe essere avviata una struttura federale per assegnare le licenze agli impianti sportivi: chi non l’avrà ottenuta dovrà giocare in un altro stadio o a porte chiuse. Verrà inoltre chiesto alle società di interrompere i rapporti con le tifoserie organizzate.

(05/02/2007)

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