Tennis, a Fabrice Santoro gli Internazionali di Bergamo

Chapeau, direbbero i francesi. Giù il cappello. Fabrice Santoro ha impresso il suo nome nell’albo d’oro degli Internazionali di Bergamo-Trofeo Baci&Abbracci, e lo ha fatto al termine di una partita a senso unico contro Simone Bolelli, travolto per 6-2, 6-1 in poco più di un’ora. Ci si chiedeva alla vigilia se sarebbe bastato il Bolelli visto in semifinale con Troicki per fare match pari col «mago» transalpino, figuriamoci dunque quando si è capito che il 21enne bolognese non era affatto in giornata. Gli era capitato altre volte all’inizio del torneo di non esprimere il suo miglior tennis, ma quando l’avversario si chiama Stadler o Prpic si può anche portare a casa il risultato in qualche modo. Quando si chiama Santoro, ha 34 anni e un talento eccezionale, è già complicato fare qualche game.

Il giovane azzurro è partito contratto, ben conscio del fatto che serviva una prestazione di altissimo livello. E puntualmente, in pochi minuti, si è trovato sotto per 4-0 sbagliando molto. A quel punto un sussulto: 3 ace e un diritto vincente per il 4-1, poi il controbreak per il 4-2. Ma non era l’inizio di una rimonta, solo uno zuccherino per rendere meno amara la sconfitta. Santoro ripartiva subito in scioltezza verso un primo set chiuso per 6-2, prologo al copione già scritto del secondo, impresso in quel 6-1 che ha consegnato il titolo al numero 1 del torneo. Alla fine mentre gli errori gratuiti di Bolelli, costretto a forzare quasi sempre per non accettare il ritmo dell’avversario, arrivavano copiosi, quelli del favorito giungevano col contagocce: tre in due set, di cui due sul 6-2, 4-1.
Non è nemmeno il caso di fare un’analisi tecnica di un match che non è mai iniziato. Bolelli aveva una chance per testare il suo gioco a un livello cui non è ancora abituato, l’ha mancata ma non è il caso di farne un dramma. Resta molto positivo il fatto che il bolognese abbia raggiunto la finale battendo avversari alla portata, ma mostrando carattere nei momenti delicati. Quando anche il suo tennis riuscirà ad essere più continuo, quando migliorerà i tempi di reazione e saprà amministrare il rovescio in maniera più incisiva, potrà fare un ulteriore salto.
Per quanto riguarda Santoro, ha vinto il titolo con una semplicità imbarazzante, tanto che l’unico a metterlo (per così dire) in difficoltà, è stato il varesino Marco Crugnola al primo turno. Poi il talento d’Oltralpe è andato in carrozza verso i 12 mila euro spettanti al vincitore, approfittando anche di un paio di ritiri (Salzenstein e Van Scheppingen), ma perdendo in tutto la miseria di 17 giochi.

Tra gli altri protagonisti merita un cenno il 18enne lettone Gulbis, che sotto le cure di Niki Pilic può diventare un ottimo giocatore, ma che ovviamente difetta di esperienza. Per il resto, ritroveremo probabilmente a breve ad alti livelli l’olandese del Tc Sarnico Dennis Van Scheppingen, che dopo un brutto infortunio potrebbe ripartire da qui per tornare tra i top 100 al mondo. Un traguardo al quale ambisce con convinzione e mezzi interessanti pure il serbo Viktor Troicki.(12/02/2007)

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