Tiri liberi sul basket orobico
Abbonamenti e biglietti, il nodo dei prezzi

Per Bergamo e Treviglio è tempo di pensare alla campagna abbonamenti per il prossimo campionato fissato per il 15 novembre.

È tempo per Bergamo e Treviglio di pensare alla campagna abbonamenti per il prossimo campionato fissato per il 15 novembre. Il tutto, naturalmente, con i se i ma che il coronavirus si sta portando, purtroppo, ancora dietro. Ma al di là dello stabilire subito i costi delle tessere, in base ai quali verranno certificati quelli del biglietto per accedere alle singole gare, c’è da decidere il criterio da assumere. In altre parole se vale la pena optare per prezzi sul «normale», ovvero quelli proposti dal mercato, oppure se privilegiare la politica di abbattimento. Bergamo e Treviglio, non paragonabili per la loro storia, non vanno appaiate sulla medesima falasariga. Analizziamo le due situazioni. Treviglio nell’ultimo decennio ha visto, sprizzando di giustificata gioia, raddoppiato il numero degli spettatori sugli spalti del capiente PalaFacchetti. Ciò implica una entrata nelle casse della società non trascurabile. Da qui, pensiamo, che mantenere intatta o giù di lì quella voce di bilancio potrebbe far comodo eccome. Ecco perché mantenere gli attuali prezzi (peraltro in linea con quelli in vigore in molti parquet di serie A2) sarebbe sicuramente ragionevole. Non così per Bergamo. Mancando una consolidata tradizione di un basket di una qualificante categoria, sposare esborsi calmierati per una tifoseria sempre più da catturare non sarebbe affatto male. Poi è risaputo che l’appetito vien mangiando ed il nuovo roster appena confezionato con l’accreditato marchio da probabile playoff darebbe il là ad una conseguenziale corsa al palazzetto. L’aumento in euro di tessere e tagliandi, viceversa, scoraggerebbe diversi potenziali appassionati.

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