Tiri liberi sul basket orobico, Mascio è la favorita ma non è mai facile

Partire favorita, come la Mascio, al salto in serie A tenderà a caricare psicologicamente giocatori e intero ambiente oppure determinerà un eccesso di controproducente tensione?

Se scomodiamo le statistiche,recitano di autentici flop di squadre che sul parquet hanno fallito gli ambiziosi obiettivi dichiarati in estate. Si parta dal presupposto che vincere non è mai (o giù di lì) semplice anche perchè quasi sempre candidate a qualsiasi promozione figurano in partenza diversi club. Così sarà per la formazione trevigliese imitata nello scoppiettante suo mercato da almeno tre-quattro concorrenti.

Da applaudire, in casa trevigliese, un rinnovato roster che ha nella qualità ed esperienza un binomio incoraggiante. In altre parole l’operatore della campagna acquisti (lo storico Euclide Insogna) avvalendosi di un budget invidiabile ha coniugato lo spessore tecnico delle pedine ingaggiate con le rispettive non più verdi date anagrafiche, figlie di annate colme di eccellenti risultati. Confidando su tali aspetti perché allora non dare per scontato gli auspicati sogni di gloria?

Risposta scontata: il basket (idem, del resto, le altre discipline sportive) non ha alcuna affinità con la scienza visto che alla resa dei conti si ha a che fare con un pallone. Insistendo sulla Mascio le parole d’ordine invocano rendimenti al top dei singoli, amalgama di squadra, condizione atletica adeguta, sintonia caratteriale tra giocatori in campo, nello spogliatoio e fuori. Tutti elementi da sincronizzare con scrupolosità e sensibilità in ogni frangente. Chiamato imponentemente in causa coach Michele Carrea molto meglio se allargherà una stretta collaborazione con lo staff tecnico mantenendo un continuo rapporto con i diretti responsabili della società.

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