Tiri liberi sul basket orobico
Bergamo, tesoretto da ben gestire

Lo stop definitivo del campionato di Seria A2 di basket per il coronavirus è stato indubbiamente vantaggioso per Bergamo.

Due i perchè: aver evitato una probabile retrocessione in serie B e aver risparmiato. Spazio al secondo aspetto. L’interruzione dell’attività agonistica ha in effetti giovato al bilancio nelle voci costi per trasferte e affitti di palestre (palasport compreso). Parallelamente ci sono state le detrazioni sui compensi a giocatori e staff tecnico tuttora in corso di definizione. Insomma, c’è stato un risparmio non indifferente. Di contro sono venuti meno gli incassi nelle rimanenti gare al PalaAgnelli, ma vista la scarsa affluenza di spettatori (figlia dei risultati deludenti della squadra) la perdita non è stata rilevante.

Stando così le cose c’è da auspicare che il sopraggiunto tesoretto per nulla preventivato in estate possa essere riconvertito programmando la prossima stagione. E di liquidità ne servirà parecchia per rifondare un parco-giocatori in grado di ripresentarsi sul parquet senza patemi d’animo. Al bando, comunque, lo smisurato senso di grandezza per lasciare spazio però alla salvaguardia della categoria in modo dignitoso. Riteniamo, del resto, questo l’obiettivo numero uno del presidente Massimo Lentsch specie dopo le tormentate ultime sofferenze patite puntualmente a stretto contatto con giocatori, con coach Marco Calvani con il general manager Gianluca Petronio dentro e fuori lo spogliatoio.

Arturo Zambaldo

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