Giochi olimpici rinviati al 2021
Ma si chiameranno ancora «Tokyo 2020»

Il Cio ha ufficializzato martedì 24 marzo con un comunicato la notizia anticipata dal premier giapponese Abe: «I Giochi sono rinviati al 2021, non oltre l’estate, per salvaguardare la salute degli atleti e di tutti i partecipanti. Manterranno il nome di Giochi olimpici e paralimpici Tokyo 2020». La fiamma olimpica rimarrà in Giappone.

Arrivederci Tokyo, o forse proprio addio. Per tanti atleti in là con gli anni l’appuntamento giapponese era un sogno inseguito con tenacia e grande forza di volontà, il passo d’addio ideale per chi si è nutrito di sport tutta la vita. Un traguardo che un avversario imprevisto, la pandemia da Covid-19, ha allontanato, rinviandolo all’estate 2021. Per la maggior parte degli atleti di tutto il mondo significherà prolungare la preparazione, stringere i denti altri 12 mesi. Ma per molti la decisione ufficializzata dal Cio vuol dire fare i conti con l’età che avanza.

Eccola, allora, la generazione che probabilmente non avrà una passerella d’addio. Tanti campioni che presumibilmente finiranno per perdere le loro ultime Olimpiadi. Forse non sarà il caso di Federica Pellegrini, 31 anni, nonostante il peso della nuova sfida che l’attende. «Devo nuotare un altro anno, non ci voglio credere... - ha commentato su Instagram - Sembra una barzelletta... Speriamo che il fisico tenga botta ancora...». Ma l’interrogativo, c’è, impossibile negarlo.

Dubbi simili attraversano le menti del campione del ciclismo Vincenzo Nibali, dell’olimpionico della sciabola Aldo Montano (42 anni, «la vedo dura», dice all’ANSA) e della ginnasta Vanessa Ferrari (30 a novembre), che - qualificazioni permettendo - si vorrebbe giocare l’ultima chance di vincere una medaglia olimpica.

Sulla scena internazionale il primo nome in dubbio ora è quello di Roger Federer, 38 anni. La stella del tennis teneva molto ad essere a Tokyo, dove voleva conquistare l’oro olimpico nel singolare, uno dei pochissimi titoli che mancano alla sua straordinaria carriera. E poi ci sono i cestisti Pau e Marc Gasol, il tennista Rafa Nadal, il canoista Saul Craviotto, il triatleta Gómez Noya, il ciclista Alejandro Valverde o la nuotatrice Mireia. Tutti nomi di miti viventi nelle rispettive discipline, campioni senza tempo che però paradossalmente non hanno l’età per i Giochi. O meglio, non ce l’hanno più.

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