Un’Atalanta col vento in poppa
Dieci punti in quattro partite

L’Atalanta di questi tempi non risparmia proprio nessuno! Dopo il blitz di Roma con la Lazio della scorsa settimana e il precedente Ko al Chievo anche la Sampdoria ha pagato dazio. Sì proprio il team ligure, rigenerato da Mihajlovic, è stato rispedito a casa con tre sberle.

L’Atalanta di questi tempi non risparmia proprio nessuno! Dopo il blitz di Roma con la Lazio della scorsa settimana e il precedente Ko al Chievo anche la Sampdoria ha pagato dazio. Sì proprio il team ligure, rigenerato da Mihajlovic, è stato rispedito a casa con tre sberle potenti.

È l’Atalanta di primavera che ha ripreso a segnare e a chiudere la saracinesca dietro. E pure con i blucerchiati è stato l’intero collettivo a conquistare la vittoria. Tre i gol messi alle spalle dei contendenti di turno più un palo e un paio di occasioni sciupate per un nonnulla.

La Samp? L’esatto contrario di quanto hanno offerto gli atalantini. Naturalmente, anche questa volta, da collocare per meriti con i giocatori, mister Stefano Colantuono. Davvero bravo l’allenatore romano a motivare altresì la squadra, altrettanto elogiabile per la scelta delle pedine da schierare in campo.

A livello individuale da porre sul podio Bonaventura, Carmona e Denis (in rigoroso ordine alfabetico) non solo per i palloni che hanno gonfiato le reti della porta avversaria. L’allenatore degli azzurri Prandelli, guarda caso a Bergamo, avrà di sicuro sottolineato, di nuovo, sul taccuino il nome di Bonaventura, al top della condizione fisica e della maturità tecnica. Così come non gli saranno sfuggiti il paio di interventi di Consigli, altro nerazzurro tenuto sott’occhio dal commissario della nazionale.

Parecchi i consensi piovuti sul gioco offerto dalla squadra per l’intera durata della gara. Si può sostenere senza ombra di smentita che si sia trattato di un successo al di là delle più rosee previsioni. Guai, però, sottovalutarlo al pensiero di una Sampdoria sotto tono. Meglio allora ritenere gli avversari impossibilitati a reggere il ritmo degli atalantini e ancor più a rendere inefficaci schemi e giocate della stessa Atalanta.

Nel finale di partita dagli spalti, all’ingresso di capitan Bellini, dopo la lunga assenza, i presenti gli hanno tributato un’incondizionata ovazione. Finale: i dieci punti blindati dai nerazzurri in cassaforte nelle ultime quattro giornate non solo hanno dato un taglio netto e inequivocabile al discorso-salvezza ma hanno aperto la strada a orizzonti invidiabili.

Arturo Zambaldo

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