Via Paleocapa ieri e oggi: sulle tracce dei vecchi tram e del mitico «Gamba de legn»

La foto Uno scatto apparso su Storylab.it ci mostra la zona da cui partivano i tram per Monza e per Trescore.

Binari e tram in una foto scattata oltre un secolo fa in città. Dove siamo? L’immagine, pubblicata su Storylab.it da Roberto Brugali e tratta dall’archivio Lucchetti, ci porta in via Paleocapa e ci ricorda anni ormai lontani, quando i tram percorrevano in lungo e in largo la Bergamasca e, insieme ai treni di Val Seriana e Val Brembana, costituivano una moderna rete di trasporti, che fu progressivamente smantellata con lo sviluppo dei trasporti su gomma e che oggi molti rimpiangono. In via Paleocapa, dove è stata scattata la foto d’epoca qui sopra, partivano i tram diretti a Monza e a Trescore-Lovere: gli antichi edifici delle due stazioncine sono visibili lungo la strada ancora oggi, uno inglobato in un palazzo moderno, l’altro ancora nel suo aspetto originale.

Il tram per Monza

Il tram per Monza è passato alla storia come il «Gamba de legn». Pare che l’antico trenino a vapore si sia guadagnato questo curioso nome perché durante la marcia traballava, ondeggiava, sembrava insomma avere una gamba di legno al posto di una delle ruote. Forse questo ondeggiare era dovuto alle imperfezioni del fondo sul quale posavano le rotaie. Venne inaugurato nel 1890 e il percorso era lungo circa trentotto chilometri. Il trenino passava per Grumello, Sforzatica, Dalmine, Osio Sopra, Osio Sotto, Boltiere, Brembate, Crespi d’Adda, Capriate, Trezzo, Busnago, Mezzago, Bellusco, Vimercate, Concorezzo e infine Monza. Fu l’ultima tramvia provinciale a vapore a venire chiusa, nel 1952 per il tratto Bergamo-Trezzo e nel 1958 per il tratto Trezzo-Monza.

L’antico trenino per Monza durante la marcia traballava, ondeggiava, sembrava insomma avere una gamba di legno al posto di una delle ruote: ecco perché il nome «Gamba de legn»

Il tram per Trescore

Il tram per Trescore, invece, fu aperto al pubblico nel 1902. Uscendo dalla stazione, si dirigeva verso est, andava a lambire il cimitero, toccava Gorle, attraversava il Serio sul ponte stradale che vediamo ancora oggi, arrivava a Scanzorosciate, quindi approdava a Negrone, Albano S. Alessandro e San Paolo d’Argon fino ad arrivare in piazza Cavour a Trescore Balneario, già allora importante località termale. A Trescore, poi, si prendeva la coincidenza per Sarnico. Due anni dopo entrò in funzione anche la linea Trescore-Sovere che in seguito raggiunse anche Lovere. A Lovere, infine, si prendeva la coincidenza con la tramvia della Val Camonica che arrivava fino a Piancamuno.

Questi non erano ovviamente gli unici tram presenti a Bergamo, come abbiamo raccontato anche in altre puntate della nostra rubrica: la rete, infatti, nel suo massimo sviluppo arrivò a contare nove linee tranviarie urbane e suburbane per un totale di oltre 40 km. Nel punto in cui è stata scattata la foto d’epoca oggi ci sono un parcheggio sotterraneo e un palazzo, ma con un po’ di immaginazione – e una punta di nostalgia – passando da quelle parti si riesce ancora a «vedere» il luogo dove sostavano i vecchi tram e «sentirli» sferragliare.

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