Acquisti comuni gas Ue, la piattaforma sarà operata da Prisma

Quotidiano Energia - La piattaforma Ue per gli acquisti comuni di gas sarà operata da Prisma, selezionata dalla Commissione europea sulla scorta del regolamento 2022/2576. Lo ha annunciato oggi la stessa Prisma, che ha già avviato uno studio approfondito per mettere a punto il meccanismo di procurement in vista del primo acquisto congiunto di gas che Bruxelles vuole concludere prima dell’estate.

Quella di Prisma appare come una scelta naturale, considerato che la società con sede a Lipsia creata nel 2012 gestisce attualmente la capacità di trasporto e stoccaggio gas e rigassificazione di oltre 3.000 soggetti su 20 mercati europei. Operano al momento su Prisma 46 Tso di Austria, Belgio, Cechia, Danimarca, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo, Olanda, Portogallo, Slovenia e Spagna, gran parte di quali sono anche azionisti della società (come ad esempio Snam).

Prisma ricorda in una nota che gli Stati membri della Ue e della Comunità dell’Energia dovranno utilizzare la piattaforma comune per acquistare un volume di gas equivalente al 15% degli obblighi nazionali di stoccaggio previsti per il 2023. Oltre a tale volume la partecipazione all’aggregazione della domanda sarà volontaria.

Le società del gas potranno concludere contratti di acquisto di gas attraverso la piattaforma, sia individualmente che in cordata con altre aziende.

“Siamo felici e orgogliosi di aver offerto una soluzione convincente all’Unione europea in un breve lasso di tempo”, ha commentato il managing director di Prisma, Götz Lincke, aggiungendo che  “in questi tempi turbolenti questo progetto comporta una grande responsabilità”.

Da ricordare che sulla scelta dell’operatore della piattaforma per gli acquisti comuni di gas pende un ricorso alla Corte di Giustizia Ue della società tedesca Enmacc, secondo cui la Commissione non avrebbe svolto la gara prevista dal regolamento 2022/2576.

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