Caro elettricità, la Francia chiede più visibilità sull’import

Quotidiano Energia - “Anticipare la commercializzazione delle capacità transfrontaliere di elettricità darebbe maggiore visibilità agli operatori e contribuirebbe a ridurre i premi di rischio”. E’ la conclusione cui è giunto il regolatore energetico francese Cre, sulla base di una “Analisi dei prezzi all’ingrosso dell’elettricità nell’inverno 2022-2023 e nell’anno 2023” redatta sulla scorta di un’indagine presso una cinquantina di operatori del mercato all’ingrosso.


A seguito dell’impennata dei prezzi della scorsa estate, la Cre ha interpellato gli attori del mercato elettrico francese sulle loro strategie commerciali, con l’obiettivo di spiegare quotazioni che risultano ini parte “slegate dal rapporto domanda/offerta e dai costi marginali delle centrali a gas e a carbone utilizzate nei periodi di tensione”.

Dalle risposte è emerso che “nella congiuntura del 2022 caratterizzata da forti incertezze sull’equilibrio domanda-offerta, i livelli di prezzo raggiunti derivano principalmente dalle coperture dei rischi legati alle attività fisiche degli operatori del mercato all’ingrosso”, soprattutto produttori, fornitori e grandi consumatori.

La prudenza degli operatori porta da un lato ad acquisti superiori alla media dei fabbisogni previsti in volume e, dall’altro, a una riduzione delle vendite sui mercati a termine, con l’effetto di contribuire meccanicamente a una tensione su questi ultimi superiore a quella dell’equilibrio fisico previsto.

L’Analisi (disponibile in allegato) segnala che, data la scarsa liquidità e prezzi elevati e volatili, gli operatori intervistati indicano una generale riduzione dell’attività di trading (incluse strategie cosiddette “direzionali” o “speculative”) sui mercati a termine. Inoltre, vi è poca attività di vendita allo scoperto per i contratti con consegna in Francia il prossimo inverno, probabilmente a causa degli elevati livelli di rischio di tali posizioni.

Dunque, secondo la Cre, “gli elevati livelli dei prezzi all’ingrosso osservati negli ultimi mesi in Francia non sono il risultato di posizioni speculative assunte da uno o più operatori”.

Con ogni probabilità, continua il regolatore, il sistema elettrico francese sarà costretto a importare in media considerevoli volumi di elettricità durante l’inverno 2022-2023. Tuttavia, le capacità transfrontaliere per il 2023 sono state in massima parte commercializzate a partire dalla fine di novembre 2022 (ad eccezione di quelle sulle interconnessioni con il Regno Unito). Di conseguenza, le importazioni necessarie per l’equilibrio tra domanda e offerta in Francia non possono essere prese in considerazione senza rischi nelle offerte sui mercati a termine.

Alcuni operatori hanno espresso riluttanza a vendere un’esposizione sul mercato francese non coperta dalla capacità di interconnessione detenuta, poiché il rischio finanziario associato è notevolmente aumentato.

Di qui la richiesta di anticipare la commercializzazione delle capacità di scambio. Tema su cui la Cre avvierà “un lavoro in collaborazione con i regolatori e gli operatori di rete dei Paesi confinanti”.

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