Crisi energia, la Svezia punta sul nucleare

Quotidiano Energia - Il Governo svedese ha avviato una revisione della legge sul nucleare, scaturita dal referendum del 1980 che ha limitato l’utilizzo dell’atomo ai soli siti di Forsmark, Oskarshamn e Ringhals, in cui la legislazione prevede il funzionamento di un massimo di 10 reattori.

Pressato dalla crisi energetica, il Governo conservatore ha proposto adesso la realizzazione di nuovi reattori anche in siti diversi dai tre sinora autorizzati, forte anche di un sondaggio del mese scorso in base al quale gli svedesi sono favorevoli al 59% all’espansione dell’energia nucleare, anche per motivi ambientali, mentre solo l’8% si è schierato per la chiusura delle centrali.

“Abbiamo apportato le modifiche legislative necessarie a consentire la realizzazione di nuovi impianti nucleari, inclusa un’accelerazione degli iter autorizzativi”, ha detto ieri in conferenza stampa il primo ministro Ulf Kristersson, spiegando che “è in corso una transizione verso la decarbonizzazione che comporterà l’elettrificazione dell’industria e dei trasporti e servirà perciò molta più elettricità pulita in tutto il Paese”.

La Svezia ha al momento in funzione nei siti di Forsmark, Oskarshamn e Ringhals sei reattori, che assicurano il 40% dell’elettricità del Paese (circa la stessa quota dell’idroelettrico). Altri sei reattori sono stati fermati dopo l’incidente di Fukushima e la ministra dell’Ambiente, Romina Pourmokhtari, ha reso noto che il Governo sta esaminando la possibilità di riavviarne alcuni.

Pourmokhtari ha anche annunciato che il rilancio del nucleare nel Paese scandinavo potrebbe passare per la realizzazione di piccoli reattori modulari (Smr) invece che di grandi impianti. “La nuova legislazione si adatterà alle nuove tecnologie e sviluppi tecnologici”, ha detto la ministra.

Lo scorso dicembre il gruppo svedese Fortum ha firmato un accordo con la connazionale Kärnfull Next per lo studio degli Smr.

La proposta di revisione della legge sul nucleare è stata ora messa in consultazione, con il Governo che punta a presentare un disegno di legge al Parlamento dopo l’estate per arrivare all’entrata in vigore del provvedimento entro il marzo 2024, ha affermato Kristersson.

L’opposizione socialdemocratica ha definito il rilancio del nucleare promosso dal Governo “una politica simbolica”, dati gli ostacoli tecnologici ed economici che rendono la realizzazione di nuovi reattori lunga e incerta.

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