Crisi gas, al via la massimizzazione delle centrali a carbone

Quotidiano Energia - Prende il via ufficialmente da oggi, 19 settembre, il programma di massimizzazione delle centrali a carbone per fare fronte alla crisi gas.


A seguito della delibera dell’Autorità 430/2022 sui parametri economici da applicare agli impianti, Terna ha definito la data di avvio e ha pubblicato la lista delle centrali potenzialmente interessate.

Per quanto riguarda le centrali a carbone e olio combustibile sopra i 300 MW, i nomi sono quelli noti: Fiumesanto, Fusina, San Filippo Del Mela, Sulcis, Torrevaldaliga Nord e Monfalcone.

A questi si aggiungono 12 impianti a bioliquidi “rilevanti”: Acerra, Biogen Chivasso, Biopower Sardegna, Unigrà Conselice, Dister Cogenerazione, Guarcino, Iges, Sant'Andrea Energia Pulita, Sfir Raffineria di Brindisi, Everfalesia, Powerflor, Termoelettrica Tecnoparco Valbasento.

Per questi ultimi sarà consentita anche l’alimentazione tramite combustibile convenzionale, esclusivamente qualora risulti che l’alimentazione a biocombustibili non sia economicamente sostenibile.

Terna informa che “seguirà nuova comunicazione per la pubblicazione della lista degli impianti non rilevanti alimentati da bioliquidi sostenibili”.

Come noto, per le centrali oggetto del programma di massimizzazione l’Arera ha sancito l’applicazione del regime di essenzialità ordinario con la possibilità di richiedere in un secondo momento la reintegrazione di costi fissi. Chi già usufruisce del regime di reintegrazione dei costi proseguirà con tale remunerazione.

Terna dovrà ora avviare il processo per la determinazione del costo variabile riconosciuto di ciascuna unità di produzione degli impianti interessati non essenziali, in modo tale da poter applicare le regole di offerta del regime ordinario di essenzialità e creare le condizioni per il calcolo dei costi delle centrali, incluse quelle alimentate con bioliquidi.

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