Fine tutela, Arera/Gdf: “Controlli sempre più stringenti sui venditori”

Quotidiano Energia - “Con la graduale fine del mercato tutelato di luce e gas per famiglie e imprese resta alta l’attenzione sui comportamenti dei venditori”.


Esordisce così il comunicato congiunto di Arera e Guardia di Finanza che fa il punto sui controlli effettuati nel 2022 (definito “anno di transizione verso il mercato libero”) e sull’attività che verrà portata avanti nel 2023. Anno ancora più cruciale in vista del fine tutela per i clienti domestici dal gennaio 2024.

Partendo dal 2022, gli accertamenti hanno riguardato oltre 1600 imprese, consentendo di recuperare 1,2 milioni di euro nell’ambito dei controlli sulla qualità e la sicurezza dei servizi, sulla sostenibilità del sistema tariffario e sulla tutela dei clienti finali. A questi si aggiungono recuperi per 1,6 mln € degli oneri di contribuzione al funzionamento dell’Autorità evasi dagli operatori e 2 mln € di sanzioni irrogate.

Inoltre, è stata formulata un’istanza di insinuazione al passivo per indebita percezione dei contributi Cip/6 per altri 2 mln € e l’importo recuperato sarà versato a Csea per ridurre il fabbisogno degli oneri generali di sistema a vantaggio delle bollette.

Dai controlli sulla correttezza delle pratiche commerciali e delle condizioni di erogazione del servizio di vendita nel mercato libero, sottolinea la nota, sono emerse criticità riguardo alle procedure di switching, sulla regolazione in materia di trasparenza dei documenti di fatturazione e in materia di fuel mix. Su quest’ultimo tema e sulle offerte di energia prodotta da fonti rinnovabili, in merito alle quali sono state riscontrate “numerose violazioni”, grazie all’avvalimento del Gse (deliberato nel corso del 2022) “sarà possibile allargare i controlli futuri a tutti i venditori elettrici”, rimarca la nota.

Nel dettaglio, per il settore elettrico le attività si sono concentrate sulla continuità del servizio e sul meccanismo di reintegro degli oneri generali, versati dalle imprese di distribuzione ma non incassati, che era stato introdotto dall’Autorità come garanzia a beneficio degli utenti e della tenuta del sistema.

Per il settore gas, invece, le verifiche si sono focalizzate sul funzionamento dei servizi di pronto intervento delle imprese di distribuzione e sull’applicazione delle regole poste anche a salvaguardia delle persone e delle cose dal rischio di esplosioni, scoppi e incendi. E nel 2022 “si è registrato il numero più basso di incidenti da gas sugli impianti degli utenti finali dall’inizio della serie storica”.

Le attività volte a garantire la tutela del consumatore e il corretto funzionamento del mercato, affermano Arera e GdF, sono al centro anche del programma di attività 2023 durante il quale, tramite controlli documentali e sopralluoghi, saranno verificati sia il rispetto dei costi dichiarati dalle imprese a fini del riconoscimento tariffario, sia le richieste presentate dai venditori di riconoscimento degli oneri generali di sistema non riscossi dai clienti finali e già versati ai distributori.

Infine, a tutela delle famiglie e delle piccole imprese sarà verificato, tra l’altro, il rispetto delle condizioni inderogabili stabilite dall’Autorità per le offerte standard di fornitura Placet e la corretta erogazione dei bonus sociali luce e gas per i clienti in condizioni disagiate.

Comunicazioni prezzi medi: penali per 14 operatori
Intanto, con delibera 205/2023 (approvata il 16 maggio ma pubblicata nelle ultime ore) l’Autorità ha imposto penali per complessivi 83 mila € a 14 operatori per il mancato adempimento dell’obbligo di comunicare i dati relativi ai prezzi medi trimestrali dell’energia elettrica e del gas applicati ai clienti finali nel secondo semestre 2022.

In aprile l’Arera aveva già intimato 40 venditori ad adempiere ma nonostante ciò, 13 imprese non hanno trasmesso i dati nei nuovi termini richiesti, né hanno comunicato le proprie comprovate motivazioni per tale mancata trasmissione.

Di queste, 7 imprese risultano aver omesso la comunicazione dei prezzi medi praticati anche con riferimento al primo semestre 2022.

Il pagamento delle penalità dovrà avvenire entro 30 giorni dalla data di notifica.

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