Geotermia, sindacati chiedono un tavolo sul rinnovo delle concessioni

Quotidiano Energia - A poco più di due anni esatti dalla scadenza del 31 dicembre 2024 per le concessioni geotermiche in Toscana, sembra ancora in alto mare la decisione su quale strada percorrere. E l’inerzia blocca “un piano di sviluppo di 3 miliardi € di investimenti in 15 anni, 200 MW di nuova potenza, di cui 80 MW con iter pronto per essere avviato da subito”.


Parte da questa premessa l’iniziativa presa dalle Segreterie nazionali di Flaei, Filctem e Uiltec, che hanno inviato ieri, 21 dicembre, una lettera al ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Pichetto e al presidente della Regione Toscana Giani chiedendo “l’apertura immediata di un tavolo tecnico di confronto, per affrontare il cuore del problema, nel quale anche le OO.SS. possano esprimere in modo compiuto il loro punto di vista”.

I sindacati ricordano che sul territorio toscano sono presenti 34 centrali geotermoelettriche, per una potenza installata netta di circa 770 MW, con una produzione annua di 6 miliardi di chilowattora, in grado di soddisfare il 35% del fabbisogno elettrico della Regione, equivalente ai consumi di oltre 2,1 milioni di famiglie italiane, pari anche al 75% della produzione rinnovabile della Toscana.

“I gravi ritardi accumulati nella procedura per il rinnovo delle concessioni geotermiche – sottolineano le segreterie in una nota - hanno determinato un quadro generale di grande incertezza nel settore, mettendo a repentaglio non solo lo sviluppo di questa risorsa, ma anche il suo mantenimento agli attuali livelli di produzione di elettricità, con inevitabili e pesanti ripercussioni negative sul tessuto socio economico di molti territori della Toscana dove, fra addetti diretti ed indiretti, sono coinvolti, a vario titolo, oltre 4000 lavoratori”.

In base al D.Lgs. n. 22/2010, proseguono i sindacati, la Regione avrebbe già dovuto indire “con opportuna legge” le gare tre anni prima della loro scadenza e quindi entro il 31 dicembre 2021. Flaei, Filctem e Uiltec esprimono però “interesse” per la recente proposta avanzata dalla Regione al Mase (ex Mite) di prorogare le concessioni all’attuale gestore (Enel), che permetterebbe di attivare i 3 mld € di investimenti previsti.

Ciò anche alla luce del fatto che “nella UE non esiste una norma che obblighi l’Italia a fare gara per il loro rinnovo” e che “in tutti i paesi dove è presente la geotermia non è prevista alcuna gara, ma un rinnovo automatico sino a quando la presenza della risorsa ne consente l’utilizzo”.

In ogni caso, rimarcano i sindacati, “quale che sia la procedura di rinnovo delle concessioni in scadenza, riteniamo importante che essa sia affidata ad un unico operatore, altamente qualificato nell’utilizzo di questa risorsa, con un’esperienza internazionale nel settore, in grado di esprimere competenze e professionalità lungo tutta la catena del valore in questo settore: ricerca, progettazione, costruzione, esercizio e manutenzione degli impianti geotermici”.

Le tre sigle sindacali ricordano infine “i ritardi accumulati nell’uscita del decreto Fer2 che dovrebbe ripristinare gli incentivi all’utilizzo di questa risorsa, alla stregua di quanto è stato già fatto con le altre fonti rinnovabili”. Sul tema, il ministro Pichetto ha detto recentemente che il decreto è “alle battute finali”.

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