Libia: nuovo capo Noc annuncia fine blocco petrolifero (2)

(ANSA) - IL CAIRO, 15 LUG - Ben Gdara ha affermato inoltre che la Compagnia nazionale libica "farà ogni sforzo, in continuo coordinamento con il Ministero del Petrolio e del Gas, per raggiungere i più alti livelli di produzione il prima possibile, lavorerà per aumentare la produzione in coordinamento con i partner esteri" e si impegnerà per "incrementare la fornitura di gas alle centrali elettriche", scrive ancora il sito sintetizzando le dichiarazioni del nuovo dirigente nominato al posto di Mostafa Sanalla.

Anche "i notabili e i saggi della zona della mezzaluna petrolifera" libica hanno annunciato "l'apertura di terminal e giacimenti petroliferi, a seguito del loro incontro con il presidente del Consiglio di amministrazione della National Oil Corporation" Farhat Ben Gdara, secondo la pagina Facebook "Hakomitna" (il Nostro Governo).

Le chiusure, un consueto strumento di lotta politico-militare in Libia, erano state imposte a partire dall'aprile scorso con manifestanti che chiedevano le dimissioni del primo ministro insediato a Tripoli, Abdul Hamid Dbeibah, e l'avvento di Fathi Bashagha, nominato dal parlamento basato a Tobruk. Tuttavia, analisti e diplomatici occidentali hanno sostenuto che la vera forza dietro il blocco è Haftar, il comandante generale dell'Esercito nazionale libico (Lna) e alleato del presidente del parlamento, Aqila Saleh.

Anche se la circostanza è controversa, il siluramento di Sanalla in carica dal 2014 e la nomina di Ben Gdara sarebbe stata concordata da Dbeibah e Haftar nell'ambito di una più vasta intesa "su come spartirsi budget e incarichi". Questo almeno hanno sostenuto analisti informati come Wolfram Lacher e Mohamed Eljarh.

A causa dei blocchi, da metà aprile la Noc ha subito perdite per oltre 3,5 miliardi di dollari a fronte di una diminuzione dell'export di 865 mila barili al giorno rispetto alla produzione media prima della crisi. La Libia, l'anno scorso, aveva assicurato il 17% del petrolio importato in Italia, la seconda maggiore quota dopo quella dall'Azerbaijan (21%).

(ANSA).

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