Come e perché
educare il cane

Oggigiorno il cane di casa è a tutti gli effetti un membro non solo della nostra famiglia, ma della comunità intera. Ci segue praticamente ovunque, a passeggio in città o al parco, in vacanza al mare e in montagna, al bar e a volte perfino al ristorante.

Educarlo quindi non è più uno sfizio per vantarci con i nostri amici, ma diventa una necessità, per noi ma anche (e soprattutto) nel rispetto degli altri. Un cane ben educato è un piacere per tutti ed è il modo migliore per farci accettare positivamente anche da chi (e non sono pochi) è diffidente o addirittura ha paura dei cani. Parole di Paolo Bosatra, istruttore cinofilo.

Come si educa un cane?
«Ci si rivolge ad un buon istruttore cinofilo. Siamo davvero in tanti; attenzione però, scegliete un Istruttore professionista. Rivolgendoti ad un professionista si ha la certezza di avere a che fare con una figura preparata e competente e che lavora con il metodo gentile».

Cos’è il metodo gentile?
«Il metodo gentile si basa sulla motivazione, presente in qualsiasi cane, di apprendere e mantenere nel tempo solo gli atteggiamenti che portano a se stesso un vantaggio, ovvero un premio, una gratifica. Nel processo di educazione, il metodo gentile utilizza come motivazione primaria un premio, di solito bocconcini golosi, ma possiamo utilizzare anche un gioco o semplicemente una coccola. Questo è il rinforzo positivo, che viene elargito una volta ottenuto il comportamento richiesto, ignorando nello stesso tempo gli atteggiamenti scorretti. Tutto ciò si pone ovviamente in antitesi con il tradizionale metodo coercitivo, basato sui principi della paura e della punizione, che è volto ad ottenere a tutti i costi qualcosa dal cane e in cui conta solo il risultato».

Che età deve avere il cane per cominciare con un corso di educazione?
«Già dai tre mesi di età si può pensare ad un corso di educazione di base. Non c’è un limite di età, nella mia esperienza di Istruttore Cinofilo professionista ho lavorato benissimo anche con cani di nove o dieci anni che non avevano mai fatto niente...».

Come è fatto un buon corso di educazione?
«Solitamente un buon educatore inizia ad impostare il lavoro individualmente (eventualmente anche a domicilio), e poi vi porta al suo campo quando voi e il vostro cane sarete in grado di lavorare bene anche con altre persone ed altri cani. Solitamente per impostare l’educazione di base servono circa una decina di lezioni, equamente divise tra individuali e collettive. L’educatore spiega tante cose (ad esempio la differenza tra pettorina al collare) usando parole semplici e comprensibili: i cani non sono marziani e non serve essere astronauti per saperli gestire».

E durante il corso cosa si fa?
«Nella parte individuale si lavora prevalentemente sui comandi di base (seduto, terra, resta, richiamo e condotta con e senza guinzaglio), stando ben attenti non soltanto alla corretta esecuzione degli stessi da parte del cane, ma anche lavorando sul conduttore (voce, gesti e posture sono altrettanto importanti). Le lezioni collettive invece non devono essere con tanti cani, pochi per volta, si lavora meglio. Al campo gli esercizi devono essere fatti bene e con ordine, ma non devono mai mancare il gioco, i momenti di socializzazione e l’allegria. Buona parte del lavoro deve ricreare le situazioni che si incontrano a spasso nella vita di tutti i giorni e tutto ovviamente deve essere svolto con positività e dolcezza».

© RIPRODUZIONE RISERVATA